Con gli F-16 all’Ucraina «diventa più probabile uno scenario da apocalisse nucleare».

Lo ha detto l’ex presidente russo e attuale vice capo del Consiglio di Sicurezza nazionale, Dmitry Medvedev, commentando il sempre più probabile invio dei jet a Kiev.

La fornitura, ha aggiunto dal canto suo il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, «non potrà cambiare in modo fondamentale la situazione sul terreno» nel conflitto in Ucraina. Le dichiarazioni di Mosca arrivano nel giorno in cui l'alto rappresentante per la politica estera Ue Josep Borrell ha annunciato che è già in corso l'addestramento dei piloti.

«L'addestramento dei piloti ucraini per gli F-16 è già iniziato in molti Paesi, come la Polonia. Questo prenderà tempo ma prima si inizia meglio è. All'inizio si discute, i Paesi sono riluttanti, come per i Leopard, ma alla fine ci si arriva. Ed è una misura ulteriore per far sì che l'Ucraina si possa difendere», ha detto Borrell, aggiungendo che «al Consiglio Difesa oggi ci occuperemo anche dello European Peace Facility: grazie a questo fondo abbiamo mobilizzato 10 miliardi di aiuti militari all'Ucraina rispetto ai 3,5 miliardi di richieste di rimborsi che abbiamo ricevuto, è molto di più di quanto ci aspettassimo». 

Addestramento di cui, dopo il via libera di Washington, si occuperanno anche Paesi Bassi, Danimarca, Belgio e Gran Bretagna.

Yuriy Sak, consigliere del ministro della Difesa ucraino Oleksii Reznikov, ha affermato che «i Paesi Bassi sono nella posizione di essere il primo Paese a donare F-16 all'Ucraina». Questo perché L’Aia ha attualmente in uso 24 F-16 che sono «dispiegabili operativamente e rimarranno in uso sino a metà 2024. Secondo un funzionario europeo, citato da Politico, «è realistico» pensare che la consegna possa avvenire entro l'autunno.

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