"Passi avanti”, a detta del premier Mario Draghi, nel corso della lunga giornata di lavori al Consiglio europeo la cui intesa finale è stata la seguente: entro i prossimi due mesi la Commissione studierà, insieme ai ministri dell'Energia e ai diretti interessati - imprese petrolifere, elettriche e di distribuzione - soluzioni da affiancare all'obbligo di stoccaggi al 90% e acquisti comuni dell'energia, compreso un tetto al prezzo del gas.

L'urgenza della guerra di Putin all'Ucraina impone di dare risposte "rapide" per mitigare l'impatto economico del conflitto, ha detto il presidente del Consiglio: "Ora faremo il Def, vedremo" le prossime misure dirette di aiuto a famiglie e imprese. Nel frattempo "noi stiamo cercando la pace, io la sto cercando, veramente, e anche gli altri leader europei, francesi e tedeschi in particolare, la stanno cercando”, ha scandito. “Hanno avuto, e avrò anche io, colloqui con Putin. Questa è la prima importante cosa da tenere a mente. Non siamo in guerra perché si segue un destino bellico. Si vuole la pace innanzitutto".

Il premier si è fatto portavoce di un'istanza comune ai Paesi del Sud Europa, e spiega ai leader che è necessario dare da subito un segnale "politico" a Mosca: l'Europa è determinata a raggiungere al più presto l'indipendenza dal gas russo e non ci sta al ricatto dei pagamenti in rubli per eludere le sanzioni. "Ora la Commissione vedrà gli aspetti legali" ma nel frattempo "non ci aspettiamo una riduzione della fornitura", rassicura Draghi, annunciando che a Roma il piano per la diversificazione delle fonti sarà pronto in un paio di settimane e che nel frattempo il ministro Roberto Cingolani ha dato mandato a Snam "di acquistare altri due rigassificatori" offshore, in grado di assorbire il Gnl in più in arrivo dagli Usa. Due "navi galleggianti e non sul terreno" perché "ci vorrebbe più tempo", spiega il premier, convinto che "riusciremo a diversificare rapidamente fino al 30-50% e poi invece, man mano che ci avviciniamo al 100%, diventerà sempre più difficile".

Per farlo bisogna mettersi a lavorare subito, anche a livello Ue, per stabilire meccanismi di price cap, insieme a quelli per "spacchettare" il prezzo dell'energia dal prezzo del gas, dando alla Commissione l'obiettivo di preparare entro maggio una proposta "dettagliata".

(Unioneonline/D)

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