Uno dei documenti Usa finiti online rileva che il Regno Unito è il Paese con il maggior numero di forze speciali che operano in Ucraina a sostegno di Kiev.

Secondo il documento, datato 23 marzo, Londra ha il contingente più numeroso (50 unità), seguito da Lettonia(17), Francia (15), Stati Uniti (14) e Paesi Bassi (1). Il documento non dice dove si trovino le unità o cosa stiano facendo.

Le forze speciali britanniche sono composte da diverse unità militari d'élite con aree di competenza distinte e sono considerate tra le più capaci al mondo. 

Sempre dagli stessi documenti emerge inoltre una pesante accusa all’Egitto. Lo scorso febbraio il presidente Al Sisi ordinò di produrre e consegnare 40mila razzi per la Russia in gran segreto «per evitare problemi con l’Occidente».

Una carta potenzialmente esplosiva che riguarda uno degli alleati più stretti di Washington nel Medio Oriente, beneficiario di ingenti aiuti economici e militari americani. Egitto e Usa hanno cercato di gettare acqua sul fuoco.

Il ministro degli Esteri egiziano ha ribadito che la posizione del Cairo «sin dall’inizio si è basata sul non  coinvolgimento nella crisi in Ucraina e sull'impegno a mantenere una distanza equa da entrambe le parti».

«Non abbiamo avuto nessuna indicazione che l'Egitto abbia fornito missili alla Russia. Il Cairo è un partner importante per la sicurezza nella regione e resta tale. Siamo grati per il ruolo che svolge in Medio Oriente», ha tagliato corto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana John Kirby, mentre il Cremlino definiva falsa la notizia.

Continua intanto la caccia alla talpa che ha diffuso i documenti top secret che stanno mettendo in grave imbarazzo il Pentagono e l’amministrazione Biden. Le informazioni che approdano giorno dopo giorno sui media infatti, pur essendo ridotte in quantità rispetto a quelle divulgate da WikiLeaks e Edward Snowden, dall’altro lato sono più puntuali e diffuse tramite modalità inedite, dagli scatti fotografici in stile guerra fredda all’uso di piattaforme social minori come Discord. E hanno conseguenze diplomatiche non di poco conto, sia sul lato dei rapporti internazionali (si vedano le rivelazioni su amici e nemici spiati costantemente da Washington) che sul campo di battaglia in Ucraina.

I danni internazionali riguardano i rapporti con diversi Paesi, ma il danno più grosso riguarda l’Ucraina. Due rivelazioni nella fattispecie: i leader ucraini intercettati da Washington e la carenza di munizioni per l’artiglieria e la contraerea di Kiev, con i relativi dubbi sull’imminente e più volte annunciata controffensiva ucraina.

(Unioneonline/L)

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