Carte segrete nella sua residenza privata: Trump incriminato
Nuovo procedimento giudiziario per l’ex presidente. Che licenzia gli avvocati e tuona: «Un giorno nero per l’America»Trentasette capi d’accusa e una nuova grana in vista della campagna elettorale per la Casa Bianca.
Donald Trump è stato ufficialmente incriminato dalla Giustizia Usa, questa volta per la gestione delle carte top secret trovate nella sua residenza privata di Mar-a-Lago dopo la fine del suo mandato.
Si tratta di svariate carte che contenevano informazioni altamente sensibili, anche sui piani di difesa degli Stati Uniti e degli alleati, rinvenuti in varie stanze della super-villa in Florida e che il milionario non avrebbe in alcun modo avuto titolo di possedere.
«Questo è un giorno buio per l'America. Siamo un Paese in serio e rapido declino», ha commentato l’ex presidente sul suo social Truth.
Trump ha anche attaccato il procuratore speciale Jack Smith titolare dell’inchiesta, definendolo «uno squilibrato».
A differenza degli altri procedimenti, questa volta il magnate newyorchese dovrà rispondere direttamente alla magistratura federale ed è la prima volta che accade nella storia Usa.
Intanto, in vista del faccia a faccia con i giudici, il tycoon ha deciso di licenziare i suoi avvocati, come ha annunciato lui stesso sempre via social. Licenziati dunque a Jim Trusty e John Rowley e incarico a due studi legali, tra cui il Todd Blanche Esq. Un cambio perché – ha spiegato – «devo affrontare la più grande caccia alla streghe di tutti i tempi».
(Unioneonline/l.f.)