Il presidente americano Joe Biden ha aperto i lavori del vertice della Nato annunciando nuovi sistemi di difesa aerea all'Ucraina insieme agli alleati. «La Russia non prevarrà», ha detto dal palco del Mellon Auditorium di Washington, dove fu firmato il trattato che sancì la nascita dell'Allenza nel 1949. «Collettivamente, forniremo all'Ucraina ulteriori sistemi di difesa aerea strategica, comprese batterie Patriot aggiuntive donate da Stati Uniti, Germania e Romania; componenti Patriot donati da Olanda e da altri partner per consentire il funzionamento di una batteria Patriot aggiuntiva.  E un ulteriore sistema Samp-T donato dall'Italia», si legge in una nota della Casa Bianca.

Gli Stati Uniti riprogrammeranno le consegne pianificate delle vendite militari straniere di intercettori critici per la difesa aerea, così da poter fornire a Kiev centinaia di intercettori aggiuntivi nel prossimo anno. «L'Ucraina può e fermerà Putin», ha detto Biden fra gli applausi degli altri leader della Nato, pronunciando uno dei discorsi più importanti della sua carriera. Tutti gli occhi erano infatti puntati sul presidente in seguito alle ripetute richieste di ritiro dalla corsa alla Casa Bianca arrivate dal suo stesso partito dopo la disastrosa performance al dibattito contro il rivale repubblicano Donald Trump. 

 Anche leggendo dal gobbo, Biden è apparso energico e non ha mai perso il filo del discorso, superando così il primo esame sulla sua salute e la sua età.

 L'ex presidente si è preso poi il merito dell'attuale forza della Nato, osservando come «miliardi di dollari» sono piovuti nell'Allenza dopo il suo pressing sugli alleati affinché spendessero il loro 2% di pil in difesa. Quando si è insediato Biden nel 2020 a spendere tale cifra erano solo nove paesi membri, ora sono 23.

(Unioneonline)

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