È asserragliato ormai da quasi due giorni Luca Orlandi, nella sua abitazione di Cordovado (Pordenone). Nel tardo pomeriggio di ieri tra l’ingegnere di 55 anni e i negoziatori dei carabinieri si è aperto un canale di dialogo.

L’uomo non si starebbe dunque più limitando a postare video sul proprio canale YouTube, ma avrebbe avviato un'interlocuzione anche con gli specialisti dell'Arma. E nella mattinata di oggi ha consegnato le armi che deteneva, facendoli entrare in casa. 

«Io amo la vita, io amo tantissimo la vita, lo dico e lo ripeto: devi portarmi all'insano gesto, devi faticare, però, perché io sono estremamente stabile fisicamente e mentalmente», aveva detto, ieri, rivolgendosi al negoziatore con cui non aveva ancora accettato di parlare al telefono. In precedenza, l'ingegnere - che da due anni e mezzo faceva una vita da autorecluso in casa dopo essere stato un apprezzato consulente aziendale - aveva anche reso nota una circostanza riguardante le armi che sono al centro del suo rifiuto a consegnarsi alle autorità, non volendo che i carabinieri procedano al loro sequestro. «Mi ero offerto tempo fa, con la presentazione dell'esposto alla magistratura, per l'aggressione con il rottweiler, il 24 aprile 2021, se non ricordo male, di consegnarle alla stazione dei carabinieri affinché nessuno le usasse come pretesto nei miei confronti. Mi è stato detto che era impraticabile».

Intanto gli abitanti del paese vivono una situazione difficile: in molti sono costretti a dormire in albergo, la zona è stata isolata.

(Unioneonline/s.s.)

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