Assolto perché il fatto non costituisce reato: questa la decisione della prima sezione penale del Tribunale di Napoli nei confronti del gioielliere Giuseppe Castaldo che, il 7 ottobre 2015 a Ercolano, armato di pistola legalmente detenuta, fece fuoco esplodendo sei colpi contro i due componenti di una banda di rapinatori, Luigi Tedeschi e Bruno Petrone, rispettivamente di 51 e 53 anni, uccidendoli sul colpo.

La stessa Procura aveva sollecitato l’assoluzione per il gioielliere, finito a processo con l’accusa di eccesso di legittima difesa.

Castaldo, 68 anni all'epoca dei fatti, quel giorno aveva appena prelevato cinquemila euro da un istituto di credito nei pressi degli Scavi di Ercolano quando i due uomini, in sella a uno scooter e armati di una pistola finta ma senza il tappo rosso che ne consentisse il riconoscimento, gli ordinarono di consegnare il denaro. A quel punto Castaldo tirò fuori la sua pistola e sparò mentre i malviventi lo tenevano sotto il tiro della loro. Entrambi i rapinatori morirono sul colpo.

I quattro complici di Tedeschi e Petrone (membri di una banda di professionisti) furono identificati e arrestati in breve tempo: si tratta di Salvatore Esposito, Antonio Corvo, Addolorata Esposito ed Ernesto Labagnara. Il processo con rito abbreviato a loro carico si concluse, un anno dopo i fatti, con la condanna a sei anni di reclusione per tutti gli imputati.

Il sistema di video sorveglianza dell'istituto di credito dove il gioielliere si era recato riprese sia i due rapinatori che il "palo". Una telefonata di quest'ultimo ai complici dette il via alla rapina finita in modo tragico. 

(Unioneonline/L)

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