Uccide moglie e figlia, poi si suicida: «Una persona garbata. Era di origine sarda, qui da anni»
Famiglia sterminata nel Perugino, l’ipotesi prevalente è quella dell’omicidio-suicidio. La testimonianza di un vicino«Era di origini sarde e aveva lavorato alla Galleria nazionale. Una persona garbata. Forse gli unici con i quali aveva legato erano un gruppo di cacciatori, con i quali condivideva la stessa passione».
Un vicino di casa descrive così, in una testimonianza riportata da La Nazione, Enrico Scoccia, il 69enne che avrebbe sparato alla moglie Maristella Paffarini, 66, e alla figlia Elisa, 39, per poi rivolgere l’arma contro di sé, in un casolare di Fratticiola Selvatica, alla periferia di Perugia.
Quanto al delitto, prosegue il testimone, «ho sentito 3- 5 spari. Ma non mi sono insospettito più di tanto perché come noto nelle campagne umbre spesso qualcuno spara ai selvatici».
Secondo quanto riportato dalle agenzie, che citano fonti investigative, l'ipotesi dell’omicidio-suicidio è quella prevalente e sarebbe escluso il coinvolgimento di altre persone.
Tra gli elementi che avvalorano questa ricostruzione il fatto che il fucile sia stato trovato in prossimità del cadavere dell'uomo e il posizionamento delle lesioni mortali.
Per quanto riguarda il movente, non sono emersi contrasti nel nucleo familiare. La figlia aveva raggiunto da qualche giorno i genitori e quando sono state uccise le due donne erano in giardino.
L'uomo - è l'ipotesi al vaglio della Procura di Perugia - avrebbe sparato improvvisamente come se avesse perso la testa. Da valutare il peso che possano avere avuto alcune difficoltà psicologiche delle quali avrebbe sofferto.
(Unioneonline)