Tempesta di chiamate di telemarketing selvaggio: il Parlamento frena sulle contromisure
Nella conversione del decreto bollette nessun provvedimento contro le fastidiose telefonate che offrono servizi non richiestiPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«Buongiorno, la contatto dall’agenzia nazionale per l’energia». Non è che un possibile incipit di una delle tante (troppe) telefonate che si ricevono quotidianamente, anche più volte al giorno, sul cellulare, alle ore più disparate.
Telemarketing selvaggio, a volte foriero di truffe (con attivazione di contratti non richiesti) contro il quale sono allo studio delle soluzioni normative, visto che il registro delle opposizioni – un elenco di numeri che non vogliono essere contattati senza autorizzazione – non ha dato i frutti sperati.
Un’occasione sarebbe potuto essere il dibattito in corso in Parlamento sul decreto Bollette. Ma bisognerà aspettare.
Il Pd aveva formulato alcune proposte da inserire subito durante il procedimento di conversione, come l'obbligo per le aziende di evidenziare sul display del destinatario la natura commerciale della chiamata, l'assegnazione di prefissi specifici per identificare chiaramente le chiamate a scopo pubblicitario o come il sistema “opt-in”, che prevede il consenso preventivo dell'utente prima di ricevere chiamate commerciali.
Ma la maggioranza le ha respinte, con una decisione che per i Dem rappresenta «un grave errore e un'occasione mancata per offrire una risposta concreta a milioni di cittadini quotidianamente bersagliati da chiamate moleste, spesso ingannevoli e talvolta truffaldine».
La motivazione addotta dal Governo, secondo cui esistono già progetti di legge in discussione sul tema «non giustifica il rifiuto di misure immediate e concrete. Rimandare l'intervento significa lasciare i cittadini esposti a un fenomeno che lede la loro privacy e serenità».
(Unioneonline/E.Fr.)