La terza dose sarà “verosimilmente necessaria per tutti”.

Parola del sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, che intervistato su Radio Capital fissa anche le prossime tappe della campagna.

"Sarà data precedenza a chi ha fatto il vaccino monodose Johnson & Johnson, che avrà bisogno di un richiamo in tempi brevi”, spiega.

Ancora, “entro l’anno si procederà a somministrare la terza dose per anziani e personale sanitario, poi da gennaio al resto della popolazione, scaglionando in base a quando è stata somministrata la prima e la seconda dose”.

La scelta della terza dose, sottolinea Sileri, "è auspicabile sia condivisa da tutta Europa, considerando il boom di contagi in alcuni paesi europei", dove insieme ai casi "aumenta il rischio che si diffondano nuove varianti".

Quanto alla fascia 5-11 anni: “Aspettiamo gli enti regolatori, appena sarà approvato e disponibile in Italia io a mio figlio lo farei senza dubbio. Ho un figlio di due anni e se ci fosse un vaccino per la sua età lo farei subito, purtroppo ancora non c’è”.

Parallelamente a richiami, terze dosi e “booster”, si procede con le prime dosi. Obiettivo, raggiungere il traguardo del 90% della popolazione over 12 immunizzata. Non facile, visto che ora con le prime dosi si procede a rilento: a non vaccinarsi è rimasto ormai uno zoccolo duro da convincere, tra riluttanti e no vax convinti.

Sono 44,4 milioni le persone che hanno completato il ciclo vaccinale, l'82,22% della popolazione over 12, mentre l'86,06% ha fatto almeno una dose.

Intanto superano il milione le terze inoculazioni, tra "dose addizionale", somministrata ai soggetti fragili, e "booster", ossia l'ulteriore richiamo agli over 60 che va effettuato ad almeno sei mesi di distanza dalla seconda dose.

(Unioneonline/L)

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