Emergono nuovi e inquietanti retroscena sul caso di Juana Cecilia Loayza, la 34enne di origine peruviana uccisa in un parco di Reggio Emilia nella notte tra il 19 e il 20 novembre scorsi.

Secondo quanto emerge dagli atti dell’inchiesta, l’ex compagno della donna, Mirko Genco, il 24enne arrestato dai carabinieri con l’accusa di essere l’autore dell’omicidio, ha registrato con il suo smartphone gli ultimi 53 minuti di vita della vittima, che prima del delitto avrebbe anche violentato.

"Volevo tenere la sua voce per ricordo perché quello sarebbe stato l'ultimo giorno in cui l'avrei vista, perché sua madre non voleva che ci vedessimo", avrebbe spiegato l’uomo – reo confesso – agli inquirenti. 

Dalla visione delle immagini, che iniziano in un locale, dove l’uomo ha raggiunto la 34enne la sera del delitto, gli investigatori avrebbero trovato conferme sulla dinamica e sulla versione fornita dallo stesso Genco nei primi interrogatori. 

Secondo quanto accertato dall’autopsia, Loyaza – il cui corpo senza vita è stato trovato nel parco di via Adelina Patti, nella zona Mirabello della città emiliana, è stata uccisa con quattro coltellate alla gola. 

Nei mesi precedenti Genco l’aveva più volte perseguitata ed era anche stato denunciato, nonché arrestato per stalking. 

(Unioneonline/l.f.)

© Riproduzione riservata