Con l’Italia quasi tutta gialla, milioni di persone si preparano a partire per le vacanze. Nove milioni di italiani hanno già scelto dove andare (8 su 10 andranno in Italia, con Puglia e Sardegna mete preferite), tanti altri decideranno nei prossimi giorni.

E si inizia a discutere di effettuare le seconde dosi del vaccino anti-Covid in vacanza. Per tantissimi turisti che si sposteranno da una Regione all’altra quello del richiamo potrebbe essere un serio problema nell’organizzazione delle vacanze.  Un’operazione logistica molto complessa, che necessita di un coordinamento tra le varie piattaforme regionali e un invio più massiccio di dosi e personale nelle mete più ambite. Eppure necessaria, da un lato per incentivare il turismo, dall’altro per evitare un inevitabile rallentamento della campagna vaccinale a luglio e agosto.

In molti hanno detto la loro. Il ministro del Turismo Massimo Garavaglia parla di una cosa “molto positiva”, ma non nasconde un certo scetticismo: “E’ molto complicato”.

C’è chi si dice già pronto invece. E’ il caso del presidente della Liguria Giovanni Toti: “E’ possibile garantire la seconda dose ai turisti che si dichiarano alla Asl come residenti temporanei registrando la propria tessera sanitaria”.

Possibilista il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga: “Si può fare e ci stiamo ragionando, ma è difficile. Le Regioni in cui arrivano i turisti devono mettere a disposizione non solo dosi, ma anche personale.

Di proposta “di buon senso” parla il lombardo Attilio Fontana. La Lombardia ha il problema opposto, visto che in molti lasciano la Regione per le vacanze estive. “Auspichiamo una collaborazione tra regioni almeno per quanto riguarda i lavoratori lombardi. Se una persona deve fare la seconda dose mentre è in un'altra regione, allora pensiamo che debba essere quella regione a fargliela. Ma sappiamo che non è facile", ha detto la sua vice Letizia Moratti.

"Siamo in grado di organizzare senza problema una seconda dose per i turisti”, taglia corto Zaia (Veneto). Si sta preparando anche la Basilicata, mentre il Lazio prevede che un accordo in tal senso “arriverà in breve tempo”. Pronta anche l’Emilia Romagna, che con Bonaccini aveva chiesto già prima al commissario Figluolo di organizzare un meccanismo che consente al turista di effettuare nel luogo di villeggiatura la seconda dose programmata.

“Siamo pronti a vaccinare anche negli stabilimenti balneari”, ha detto il siciliano Musumeci. Non si è ancora espressa la Regione Sardegna.

E mentre Federalberghi sollecita un accordo immediato in tal senso, “fondamentale” per salvare l’estate e il turismo, anche le imprese associate al Sindacato italiano balneari si dicono pronte a contribuire vaccinando a proprie spese il loro personale.

(Unioneonline/L)

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