"Chiederò ristori formativi per fare apprendimenti potenziati anche nel pomeriggio, per fare educazione all'affettività e incrementare l'aiuto psicologico: ora bisogna intervenire, non di certo in estate".

Per il ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina, contraria alle scuole lasciate chiuse, "bisogna recuperare oggi. E' più facile chiudere la scuola perché la scuola non ha bisogno di ristori. Sarò io oggi a chiedere i ristori formativi".

E questo non solo per gli istituti superiori, chiusi da mesi in gran parte d'Italia, ma anche per le primarie: "Il 7 gennaio sono tornati a scuola in 5 milioni, ma vengono da mesi di dad e bisogna recuperare adesso".

"La didattica a distanza - sostiene a Uno Mattina - è una misura che ho voluto e in cui credo ma che non può essere portata troppo alle lunghe, rischia di creare diseguaglianze, colpisce i ragazzi più deboli perché la scuola non è solo luogo di apprendimento: è vita, socialità, cura dell'affettività, anche rispetto a situazioni familiari difficili. I ragazzi hanno ragione a dire che vogliono tornare a scuola".

"Io come governo - continua - ho messo in essere tutto quello che era necessario per far ripartire la scuola, abbiamo lavorato su mezzi pubblici, igienizzanti, mascherine. Sono state fatte azioni concrete e reali; quando i governatori decideranno che i ragazzi possono tornare a scuola potranno farlo, è tutto pronto".

Con le scuole chiuse, prosegue, i ragazzi si riversano per le strade: "Escono, hanno bisogno di socialità; abbiamo fatto con loro un blackout di socialità e la cercano fuori dalla scuola. Così non si controlla la curva sanitaria". In conclusione "i ragazzi hanno ragione: abbiamo acceso i pc ma spento gli animi. Tutti dobbiamo ricordare che l'Italia deve pensare alle giovani generazioni, non essere un Paese che si occupa solo delle generazioni più anziane".

(Unioneonline/D)
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