Le aperture "sono dei rischi calcolati e sono una responsabilità politica. Ma, dal punto di vista scientifico, sarei un po' meno entusiasta e un po' meno tendente a considerare che tutto sta andando bene. Non dimentichiamoci che dobbiamo vaccinare ancora 31 milioni di italiani, le vaccinazioni sono molto indietro e ancora non siamo nella situazione di garantire che ci saranno dosi per tutti".

A mettere in guardia nei confronti di "un pericolo che non è passato" è Silvio Garattini, presidente dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri Irccs, intervenuto alla trasmissione Agorà, su Rai Tre. "Bisogna che sia vaccinato almeno il 50% della popolazione per iniziare a vedere un rallentamento della circolazione del virus, il virus continua a circolare, non dimentichiamolo", ha ribadito. "Soprattutto - ha aggiunto Garattini - non dimentichiamoci che questo virus continua a mutare e questo può comportare la presenza di varianti meno sensibili ai vaccini, come accade in Sud Africa dove non si può utilizzare uno dei vaccini disponibili. Quindi bisogna ancora raccomandare a tutti coloro che circolano e si muovono, di mantenere mascherina, evitare assembramenti e stare molto attenti. Ancora non ne siamo usciti".

Rispetto alla decisione di ridurre il coprifuoco e eliminarlo a giugno, per Garattini "fa parte del rischio calcolato, ma dobbiamo prenderlo con giudizio e mantenere alta la guardia, perché si fa presto a tornare in una situazione grave".

"Ricordiamoci - ha concluso - che in Sardegna in 4 settimane siamo passati dalla zona bianca alla zona rossa. Il pericolo non è passato". 

(Unioneonline/v.l.)

© Riproduzione riservata