Il consiglio dei ministri ha dato il via libera definitivo al reddito di inclusione.

Lo ha annunciato su Twitter il ministro dell'Agricoltura Maurizio Martina: "Ora avanti a rafforzarlo sempre più", ha aggiunto. "Un aiuto alle famiglie più deboli", gli ha fatto eco il premier Paolo Gentiloni.

Nella riunione che si è tenuta in mattinata a Palazzo Chigi l'esecutivo aveva come ordine del giorno l'esame definitivo del decreto per l'introduzione di una misura nazionale di contrasto alla povertà.

Il provvedimento, che si rivolge a una platea di 400mila famiglie e circa 1,8 milioni di persone, entrerà in vigore da gennaio 2018. Ecco cosa prevede.

Si tratta di un aiuto che può arrivare, per i nuclei familiari con almeno 5 componenti, a un massimo di 485 euro al mese.

I single invece, secondo alcuni calcoli, non arriverebbero a ottenere più di 190 euro al mese.

I beneficiari del reddito di inclusione possono svolgere attività lavorative, ma non possono godere contemporaneamente di altri ammortizzatori sociali come la Naspi, l'indennità di disoccupazione.

Viene data priorità a nuclei familiari con minori o disabili, donne in stato di gravidanza e disoccupati con almeno 55 anni di età.

Ma bisogna rientrare nei requisiti economici: ossia un indice Isee non superiore a 6mila euro e un patrimonio immobiliare (eccetto la casa in cui si abita) inferiore ai 20mila euro.

(Redazione Online/L)
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