È stato condannato dal tribunale di Milano a tre anni e nove mesi per maltrattamenti in famiglia il 39enne originario del Bangladesh che aveva combinato il matrimonio della figlia di dieci anni con un cugino di 22 anni.

Per impedire loro di partire la moglie aveva stracciato il passaporto suo e della bimba, in modo che non potessero partire per Dakka.

Per il caso la donna aveva denunciato il coniuge, raccontando anche di essere stata più volte oggetto di violenze da parte del marito.

Aveva inoltre dichiarato che lei e la figlia vivevano segregate in casa e non potevano uscire dall'abitazione senza il permesso dell'uomo.

Le due venivano inoltre minacciate con coltelli e altre armi quando disobbedivano ai suoi ordini.

Per il 39enne, che si è sempre detto innocente, l'accusa aveva chiesto una pena di sei anni.

Oltre alla condanna per maltrattamenti e lesioni, al termine del processo il giudice monocratico Anna Maria Zamagni ha disposto anche i risarcimenti provvisionali di 25mila euro per la madre e 15mila euro per la bambina.

(Unioneonline/F)

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