Il vigile del fuoco “eroe” ha bisogno, e in suo soccorso arriva proprio la ragazza di 20 anni che pochi mesi fa ha salvato dopo la caduta in un pozzo artesiano.

E’ una storia di ruoli ribaltati e di grande umanità quella che arriva dalla Campania.

Francesco Di Somma, vigile del fuoco del comando provinciale di Caserta, lo scorso 5 aprile – giorno di Pasquetta – salì agli onori delle cronache per aver salvato una 20enne caduta in un pozzo artesiano a Casaluce, nel Casertano. 

Dopo quel gesto però la vita dell’uomo, 42 anni sposato con due figli, ha preso una piega inattesa, tragica. A Francesco è stata diagnosticata una rarissima patologia del sangue, l’emoglubinuria parassostica. Ha bisogno di trasfusioni settimanali in attesa del trapianto di midollo. Il fratello Yari ha lanciato un appello a donare sangue e tra i primi a rispondere c’è proprio lei, Carla.

La stessa Carla che a Pasquetta 2021 è caduta in un pozzo artesiano dopo il cedimento di una grata in ferro. Francesco, che fa parte del nucleo Speleo alpino fluviale, si è calato con imbragatura e attrezzatura ad hoc nel pozzo e l’ha tirata fuori, salvandole la vita.

Dopo poche settimane, da normali analisi del sangue, Francesco scoprì di avere un numero di piastrine molto ridotto, iniziò così il suo calvario.

Il fratello Yari ne parla così: “Fino a prima dell'estate Francesco, un omone di quasi due metri stava bene; poi da una semplice analisi del sangue abbiamo scoperto che aveva le piastrine in diminuzione. Ha cercato di correggere qualcosa nello stile di vita ma la piastrine continuavano a scendere. Così abbiamo girato tanti ospedali per capire cosa avesse, e al Cardarelli di Napoli, al reparto di ematologia guidato dal dottore Felicetto Ferrara, hanno diagnosticato questa patologia rarissima”.

Francesco ha poche piastrine e globuli rossi, per cui non può lavorare perché corre il rischio di procurarsi ferite che potrebbero portare ad emorragie letali - da un mese è in malattia - ma nello stesso tempo, avendo un sistema immunitario ridotto all'osso, non può ammalarsi per cui deve stare a casa e non può essere ricoverato in ospedale. Ha inoltre bisogno una o due volte a settimana di trasfusioni di sangue e piastrine. 

(Unioneonline/L)

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