«Ho tradito Melania più volte, ma non l’ho uccisa. E con Ludovica era solo una scappatella».

Parla Salvatore Parolisi, in permesso premio dal carcere di Bollate dove è recluso dopo la condanna a 20 anni di carcere per l’omicidio di sua moglie Melania Rea.

«Mi hanno dato 12 ore di permesso dopo 12 anni», ha detto in un’intervista esclusiva a “Chi l’ha visto” in onda questa sera, ricordando anche che potrebbe uscire dal carcere. «Dovrei trovare un lavoro, ma chi me lo dà un lavoro? Quando sentono il mio nome e cognome scappano, fanno il deserto».

Poi, tornando a Melania: «Le davo ogni mese 500 euro sui 1.300 che guadagnavo. Se non è amore questo», ha detto, addossandole anche la responsabilità delle scappatelle avute negli anni.

La famiglia Rea continua a combattere contro la possibilità che l’ex militare possa ottenere uno sconto di pena o permessi premio. Ed è indignata la replica di Mauro Gionni, legale dei familiari della vittima.

«A Melania, Parolisi dava solo i soldi della spesa quotidiana. Anche questo è stato accertato dai soldi in tasca, dai pochi euro che aveva a casa, dal fatto che non potesse neppure comprarsi le sigarette, né avere un'auto per gli spostamenti», ricorda l’avvocato.

Ancora: «Parolisi ha preso 20 anni solo perché all'epoca gli fu contestata una unica aggravante (non anche i futili motivi, né la premeditazione) che consentiva l'ergastolo, e cioè la crudeltà, che cadde in Cassazione, secondo noi in modo errato».

Il penalista inoltre dubita che Parolisi abbia ottenuto l’autorizzazione al rilascio dell’intervista durante l’uscita in permesso premio e annuncia che farà approfondimenti sul punto.

(Unioneonline/L)

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