Gli avvocati di padre Gratien Alabi, condannato a 25 anni per l'omicidio di Guerrina Piscaglia, hanno depositato questa mattina il ricorso in Cassazione contro la sentenza pronunciata dalla Corte d'appello di Firenze lo scorso 14 dicembre.

Guerrina è scomparsa da Ca Raffaello nel comune di Badia Terralba (Arezzo) il 1 maggio di quattro anni fa, il suo corpo non è mai stato ritrovato.

Nelle 70 pagine della sentenza d'appello i giudici hanno accolto in toto le tesi della Procura: Guerrina si sarebbe innamorata così tanto del parroco da rendergli la vita impossibile, e lui l'avrebbe strangolata a mani nude, per paura che la donna rivelasse fatti "scabrosi" ai superiori del sacerdote o ai carabinieri.

Il frate congolese sta scontando la pena nel convento dei premostratensi di Roma, dove celebra ancora messa. Si è sempre dichiarato innocente e ha assistito impietrito e con gli occhi lucidi alla sentenza di condanna dello scorso dicembre, poi ha accusato i giudici parlando di "sentenza razzista".

I suoi legali nel ricorso in Cassazioni puntano su presunti diritti difensivi negati e interpretazioni giuridiche a loro avviso non conformi.

(Unioneonline/L)

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