La Camera ha approvato il ddl che introduce una stretta nelle intercettazioni, nel testo già licenziato dal Senato. Il provvedimento è dunque legge, a cui manca solo la promulgazione. I voti a favore sono stati 147, i contrari 67, un astenuto. 

Il decreto fissa un limite temporale degli “ascolti” a 45 giorni, prorogabili solo «nei casi in cui l'assoluta indispensabilità delle operazioni per una durata superiore sia giustificata dall'emergere di elementi specifici e concreti». E

tali «elementi concreti» devono essere «oggetto di espressa motivazione». Non rientrano in questo “tetto” solo i reati di terrorismo e criminalità organizzata.

Le opposizioni e i magistrati, però, protestano. «Si tratta di un errore gravissimo - commenta il capogruppo Pd in Commissione Giustizia Federico Gianassi - perché si fa calare una mannaia senza precedenti sulle intercettazioni anche in caso di reati gravissimi come l'omicidio».

Di parere opposto il viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto che difende il provvedimento spiegando che «non limita in alcun modo le necessità delle indagini» perché «le intercettazioni potranno essere regolarmente disposte, ma dovranno avere una motivazione rafforzata».

(Unioneonline/l.f.)

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