Mottarone, al vaglio le immagini di videosorveglianza. Avviato il risveglio di Eitan, unico sopravvissuto
Oggi a Torino, per il piccolo, un lento e graduale risveglio. Nel frattempo spunta la lettera della società milanese che nel 2015 denunciò “gravi danni strutturali” proprio nella stazione a monte dell’impianto
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Sono stabili le condizioni di Eitan, il bimbo di cinque anni unico sopravvissuto alla strage della funivia del Mottarone, ricoverato all'ospedale infantile Regina Margherita di Torino, nel reparto di rianimazione diretto dal dottor Giorgio Ivani.
La risonanza magnetica a cui il piccolo è stato sottoposto ieri non ha evidenziato danni neurologici, sia a livello celebrale sia a livello del tronco encefalico. E in mattinata è iniziato il lento e graduale risveglio. La prognosi resta riservata, ma filtra tra i sanitari un cauto ottimismo.
LE INDAGINI – Proseguono, nel frattempo, le indagini per ricostruire dinamica e responsabilità della tragedia anche attraverso l'acquisizione delle immagini delle telecamere di sorveglianza della struttura.
Nei filmati, secondo quanto al momento trapela, immortalata la cabina che arriva a pochi metri dalla stazione di monte della funivia del Mottarone, rallenta mentre l’operatore si prepara ad aprire il cancelletto che dovrà consentire ai passeggeri di uscire. Ad un tratto, però, il rumore secco e forte della fune traente che si spezza e schizza via, in alto e in basso come impazzita. Nell’audio, oltre al colpo forte e netto, non si distinguerebbero le voci, probabilmente le grida disperate, dei passeggeri chiusi all’interno. Si vede, però, l’addetto dell’impianto che fa un balzo all’indietro.
A far luce sui fatti una consulenza tecnica disposta dal Procuratore della Repubblica di Verbania Olimpia Bossi e dal sostituto Laura Carrera e che verrà affidata a un collegio di tecnici del Politecnico di Torino.
Fra le domande a cui rispondere anzitutto il perché la fune si sia spezzata, e perché i freni, revisionati appena il 3 maggio scorso, non abbiano funzionato.
Le indagini sono per omicidio colposo plurimo e lesioni colpose gravissime ai danni del bimbo ricoverato, ma procuratore e pm stanno valutando anche l’ipotesi del disastro colposo.
I primi indagati arriveranno non appena verrà fatta chiarezza sul “quadro delle competenze”, al momento non del tutto definito soprattutto per quanto concerne la proprietà, da stabilire se in capo al Comune di Stresa o alla Regione Piemonte. Coinvolte, poi, la società “Ferrovie del Mottarone” che ha in gestione l’impianto, la Leitner che si occupa della manutenzione ordinaria e straordinaria e, infine, i lavoratori impegnati al momento dell’incidente.
OSCURO PRESAGIO – Posta agli atti anche la lettera di un’azienda di Milano che, nel 2015, denunciava “gravi danni strutturali” con rischio di “conseguenze e pericolo a persone e cose” nella stazione di monte. La motivazione? Quando nel 2014 il riammodernamento previsto dopo 40 anni di vita della funivia fu riaffidato da un ente della Regione Piemonte alla Ferrovie, la Alfar di Milano era insorta chiedendo che l’assegnazione dei lavori fosse revocata per irregolarità amministrative. Nel farlo premetteva la presenza a 1.385 metri di quota di “seri problemi strutturali”.
La società della Regione che aveva in carico le procedure dell’appalto rispose allora, a quello che oggi appare quasi come un triste presagio, che la richiesta era stata rigettata perché “generica e priva di fondamento”.
(Unioneonline/v.l.)