Si era vaccinata due settimane fa in uno degli open day organizzati dalla regione Liguria Camilla Canepa, la 18enne di Sestri Levante morta ieri dopo il ricovero di domenica all'ospedale San Martino di Genova con una gravissima trombosi al seno cavernoso e conseguente emorragia cerebrale.

Il 25 maggio la studentessa del liceo tecnologico aveva ricevuto il vaccino AstraZeneca con una sorella ventenne.

Ma nel giro di pochi giorni si era sentita male: dopo l'accesso sabato 5 giugno in ospedale a Genova, il giorno successivo era stata operata dapprima per la rimozione del trombo e poi per ridurre la pressione intracranica. Ma era rimasta grave ed era scattato il periodo di osservazione per dichiararne la morte cerebrale. I genitori hanno autorizzato l'espianto degli organi, cinque i malati che ne beneficeranno da quanto si è appreso.

TOTI SI DIFENDE – La Regione finisce nel mirino proprio per aver organizzato un open day con AstraZeneca per tutti, anche i giovani, su base volontaria: "Non è un'invenzione delle Regioni o di qualche dottor Stranamore: è suggerimento che arriva dai massimi organi tecnico-scientifici per aumentare le vaccinazioni, e quindi evitare più morti". Il presidente della Liguria Giovanni Toti invita a "non fare sciacallaggio" sulla morte di Camilla Canepa: "È il momento della responsabilità e della chiarezza: a medici e scienziati spetta stabilire l'eventuale nesso tra vaccino, altri farmaci assunti e tutte le circostanze che hanno portato a questo tragico evento".

Al Ministero della Salute, all'Agenzia del Farmaco, all'Istituto di Sanità, al Comitato tecnico scientifico, continua, “spetta la responsabilità di dire una parola chiara, definitiva e irreversibile sull'uso di AstraZeneca. Un siero che ha cambiato almeno cinque volte in tre mesi la sua destinazione - ricorda Toti -: solo sotto i 50 anni, poi sospeso, poi solo sopra i 60, poi per tutti". Chiarezza, chiede Toti, "perché più corrono veloci i vaccini, più cittadini ricevono in fretta la prima dose, meno persone muoiono. Ora da Roma si esprimano senza ambiguità: ritengono che aumentare le vaccinazioni, e dunque usare anche AstraZeneca di cui abbiamo milioni di dosi, sia necessario per salvare vite umane? E allora si assumano la responsabilità di dirlo chiaramente, senza mettere sotto accusa chi segue le indicazioni in tal senso. Oppure, si ritiene di fare a meno di AstraZeneca, pur rallentando le vaccinazioni, perché è considerato troppo rischioso? Lo devono dire gli scienziati a Roma, una volta per sempre. Responsabilità e chiarezza. Per fare in modo almeno che questa drammatica morte non sia stata vana". 

LA RICOSTRUZIONE – La ragazza, la ricostruzione ufficiale di Regione e Alisa, “il 3 giugno si è recata in pronto soccorso con cefalea e fotofobia. È stata sottoposta a tac cerebrale ed esame neurologico, entrambi negativi. E' stata dimessa con raccomandazione di ripetere gli esami ematici dopo 15 giorni". Il 5 giugno “è tornata in pronto soccorso con deficit motori ad un emilato. Sottoposta a Tac cerebrale con esito emorragico, è stata immediatamente trasferita alla Neurochirurgia del San Martino".

La procura di Genova ha cambiato il reato con cui era stato aperto il fascicolo che è passato da "atti relativi", a omicidio colposo a carico di ignoti. Il pubblico ministero Stefano Puppo insieme al procuratore Francesco Pinto disporranno nelle prossime ore l'autopsia che verrà affidata con ogni probabilità al medico legale Luca Tatjana e all'ematologo Franco Piovella. 

(Unioneonline/D)

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