Medici in fuga dagli ospedali: “Burocrazia insostenibile e turni massacranti”
Via in 3.123 nel 2019, i dati raccolti dall’Anaao
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Sempre più medici fuggono dagli ospedali. E’ la fotografia del Conto annuale del Tesoro, messa insieme dal sindacato Anaao Assomed: nel 2019, si legge nel dossier, ben 3.123 medici ospedalieri hanno deciso di dare le dimissioni prima di andare in pensione.
Burocrazia, turni massacranti, scarse soddisfazioni economiche e di carriera fanno scappare i camici bianchi verso il privato o il territorio.
Le Regioni con il maggior numero di licenziamenti volontari sono quelle del Nord. Il 2,9% rappresenta la media nazionale, ma i dati del Conto annuale permettono di raccogliere le dimissioni dei dirigenti medici solo fino al 2019.
"Ma c'è da scommettere - commenta il segretario del sindacato Carlo Palermo - che la pandemia da Covid aggraverà le fuoriuscite. E lo vedremo probabilmente dal 2021, perché nel 2020 lo spirito di servizio ha certamente fatto posticipare la scelta di dimettersi".
I DATI – Se si analizza il trend degli ultimi 10 anni, la percentuale di medici che ha lasciato gli ospedali risulta in aumento in quasi tutte le regioni italiane. In assoluto si è passati da una media italiana di dimessi di 1.849 medici nel 2009, a 3.123 nel 2019. Ma guardando le dimissioni in relazione al numero totale di medici dipendenti, si è passati dall'1,6% nel 2009, al 2,9% nel 2019. Il fenomeno riguarda sia le donne che gli uomini.
LE RAGIONI – I motivi di questi abbandoni li elenca Carlo Palermo, segretario generale dell'Anaao. A cominciare dal taglio del personale e la carenza di specialisti che hanno creato organici sempre più ridotti rendendo insostenibile il carico di lavoro.
Il lavoro burocratico è diventato intollerabile, l'autonomia decisionale svilita, la professionalità poco premiata e per nulla incentivata. Inoltre, il lavoro dei medici ospedalieri ha perso valore, anche economico, come il proprio ruolo sociale.
Pesano poi la solitudine di fronte a tutte le carenze organizzative, il rischio di denunce legali e aggressioni, così come le ambizioni di carriera diventate scarse. In Italia nel 2009 i direttori di Struttura Complessa, cioè l'apice della carriera professionale, erano 9.691, nel 2019 solo 6.629, il 31,5% in meno. I responsabili di Struttura Semplice - il livello immediatamente inferiore - nel 2009 erano 18.536, dopo 10 anni il 44% in meno, cioè 10.368.
(Unioneonline/D)