Sono stati trovati dalla Polizia soli e abbandonati in una zona fuori dal Raccordo anulare, a Roma. Le condizioni dei due fratellini, di 4 e 6 anni, sono apparse subito critiche: denutriti, sporchi, sul loro corpo ferite e cicatrici. I fatti risalgono allo scorso 10 maggio.
All’arrivo degli agenti, un grido di paura: «Non vogliamo tornare dalla mamma, vogliamo il gelato». Gli agenti li hanno subito portati al Pronto soccorso del Policlinico Umberto I, da lì il ricovero nel reparto di Terapia intensiva pediatrica. La vicenda è stata raccontata dall’ospedale con un post pubblicato su Facebook: «Entrambi presentavano gravi problemi alimentari. La malnutrizione da loro subita era talmente acuta che alcuni esami lasciavano pensare, a causa dei residui nello stomaco, che avessero mangiato terra. L'equipe di medici e sanitari attivata intorno a Paolo e Pietro (nomi di fantasia) ha lavorato su differenti piani. I neuropsichiatri infantili hanno approfondito l'aspetto neurologico mentre grazie alla dedizione di nutrizionisti e dietisti è stata creata una dieta personalizzata per ciascuno di loro».

La cura e le attenzioni del personale medico hanno permesso una rapida ripresa per entrambi. «Ogni giorno, Pietro e Paolo – continua il post – hanno mostrato segni di miglioramento. Se all'inizio evitavano di guardare negli occhi, con il tempo e grazie all'affetto ricevuto, la loro fiducia è cresciuta e si sono lasciati andare anche agli abbracci. Il piccolo Pietro, nonostante avesse 4 anni, all'arrivo in Pronto soccorso non era in grado neppure di camminare. Col tempo e con l'aiuto di fisioterapisti ha imparato a farlo, ad andare sul monopattino e anche a ballare. Il loro percorso di rinascita è stato illuminato dalla generosità dei volontari dell'associazione ARVAS, dai tanti regali che hanno ricevuto e dall'enorme affetto di tutti i professionisti sanitari che si sono occupati di loro».

Dopo mesi di cure i due fratellini sono stati trasferiti in una Casa famiglia. La loro salute è buona e sono pronti per lasciarsi alle spalle il passato e ricominciare. «Sono adottabili! Auguriamo ai nostri due angioletti di avere presto una famiglia che li ami incondizionatamente e che garantisca loro un futuro ricco di amore, gioie e soddisfazioni. Dopo quello che hanno passato nei primi anni di vita, nessuno lo merita più di loro. Ringraziamo di cuore tutti i medici, infermieri, volontari e personale che gli ha dedicato tutta la professionalità e l'amore possibili e hanno reso possibile questo lieto fine», conclude il Policlinico su Facebook.

(Unioneonline/v.f.)

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