Mafia: una quarantina di condanne al clan Casamonica
Riconosciuta l'associazione di stampo mafioso, Zingaretti: “Sentenza storica”
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Ci sono volute sette ore di camera di consiglio, poi i giudici della X sezione penale del tribunale di Roma hanno emesso una quarantina di condanne nei confronti di capi e affiliati del clan Casamonica riconoscendo l’associazione di stampo mafioso. Tra i reati contestati c’erano anche l’estorsione, l’usura e la detenzione illegale di armi. La sentenza arriva a due anni dall’inizio del processo.
LE CONDANNE – Il tribunale ha inflitto 30 anni al boss Domenico Casamonica, uno dei capi clan. 20 anni e sei mesi per Giuseppe Casamonica; 12 anni e 9 mesi per Luciano; 25 anni e 9 mesi per Salvatore; 23 anni e 8 mesi per Pasquale; 19 anni e 4 mesi per Massimiliano. Per tutti e sei l’accusa aveva chiesto 30 anni.
L’indagine da cui è nata la vicenda era stata chiamata “Gramigna” e nell’ambito della stessa, nel maggio di due anni fa, erano state emesse 14 condanne in abbreviato e tre patteggiamenti.
I COMMENTI – Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha parlato di “sentenza storica” che mette “nero su bianco che Casamonica equivale a mafia”.
“Io di fronte al clan dei Casamonica non mi sono mai piegata, non ho mai indietreggiato di un passo, non ho mai avuto paura di loro – ha aggiunto il sindaco di Roma, Virginia Raggi -. Ho sempre lottato per il bene dei romani a volto scoperto, ho chiamato per nome e cognome chi ha umiliato e offeso la città. Vivo sotto scorta per questo. Il tribunale di Roma ha confermato l'associazione a delinquere di stampo mafioso. Ha confermato che è mafia. Questa sentenza non cancella gli anni di soprusi e violenze, ma è un risultato importante per chi vive in questa città. È la conferma che a Roma il clima è cambiato".
(Unioneonline/s.s.)