L’Europa si blinda, l’allarme terrorismo “sospende” Schengen.

L’Italia ha deciso di ripristinare, a partire dal 21 ottobre, i controlli al confine con la Slovenia.

«Con il Ministro degli Interni Matteo Piantedosi abbiamo comunicato in sede europea la decisione. La sospensione del Trattato di Schengen sulla libera circolazione in Europa si è resa necessaria per l'aggravarsi della situazione in Medio Oriente, l'aumento dei flussi migratori lungo la rotta balcanica e soprattutto per questioni di sicurezza nazionale, e me ne assumo la piena responsabilità», spiega sui social la premier Giorgia Meloni. La decisione è stata presa perché «le misure di polizia alla frontiera italo-slovena non risultano adeguate a garantire la sicurezza richiesta», ha precisato Palazzo Chigi.

Altri otto Stati hanno deciso di blindare alcune frontiere: l’Austria ricontrollerà i confini con la Repubblica Ceca

L'Austria ricontrollerà da oggi fino al 27 ottobre , i confini con la Repubblica Ceca e la Slovacchia, rinnovati anche i controlli alle frontiere con Slovenia e Ungheria. Berlino ripristina i controlli ai confini con Polonia, Repubblica Ceca e Svizzera. La Norvegia rinnova i controlli sui porti con i traghetti collegati con l’area Schengen, la Polonia blinda il confine con la Slovacchia che a sua volta ripristina i controlli in entrata dall’Ungheria. La Svezia rinnova i controlli su tutte le sue frontiere, la Repubblica Ceca li introduce al confine con la Slovacchia e la Francia dispone i controlli su tutte le frontiere interne.

L’allerta è massima. Diversi aeroporti francesi chiusi, stessa cosa in Belgio a causa di segnalazioni e falsi allarmi. La reggia di Versailles chiusa per la terza volta in cinque giorni a causa di un allarme bomba, lo stesso scattato oggi al Ghetto ebraico di Roma. La paura di attentati terroristici torna in Europa dopo l’attacco di Bruxelles e il riacutizzarsi del conflitto in Medio Oriente.

E il ministro della Difesa Guido Crosetto sottolinea i rischi, parlando dell’ospedale distrutto a Gaza: «Quell'incidente può portare magari cinque, dieci, cento persone a pensare di dover vendicare una cosa che magari non sappiamo neanche da chi sia stata causata e questo è imprevedibile. Basta una persona che si forma al computer ed esce per strada con un coltello o un'altra che decide di farsi esplodere».

I riflettori sono puntati su una cinquantina di radicalizzati in Italia e per questo attenzionati dagli investigatori: «Non si stratta solo di richiedenti asilo - spiegano fonti investigative - ma anche anche di persone integrate che vivono stabilmente qui».

(Unioneonline/L)

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