Torna il latino alla scuola media. Ma non solo: poesie a memoria, più arte e musica, la separazione di storia e geografia e l’ingresso di diversi nuovi testi didattici, tra cui la Bibbia e la saga di Percy Jackson.

Sono le nuove misure cui pensa il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, per migliorare le competenze linguistiche degli studenti. Secondo una recente indagine Ocse, il 35% degli italiani adulti (tra i 16 e i 65 anni) non riesce a comprendere frasi semplici. E allora ecco i nuovi provvedimenti,  presentati ieri al Consiglio dei Ministri in forma di decreto.

L’insegnamento del latino – un’ora a settimana a partire dalla seconda media – sarà in realtà solo facoltativo, e dunque a disposizione di chi vorrà approfondire lo studio della lingua ma non obbligatorio.

Fra le novità più sostanziali l’addio alla Geostoria, il mix di Storia e Geografia previsto alle superiori con le due materie che dovrebbero ora riprendere binari separati.

Fra gli autori suggeriti anche Verne e Stevenson, ma si aggiunge Stephen King per aiutare i ragazzi a trovare un rapporto più sincero con la lettura. Così che «imparino ad apprezzare testi scritti e ne parlino con competenza e se possibile con piacere».

«Diciamo che prendiamo il meglio della nostra tradizione per una scuola capace di costruire il futuro – il commento del ministro Valditara in un’intervista al Giornale in cui ha anticipato i nuovi provvedimenti – . Il nostro obiettivo è una scuola seria, protesa in avanti e attenta all’educazione critica dei nostri ragazzi. La revisione delle indicazioni nazionali guarda a loro», precisando che il lavoro di revisione è stato svolto assieme alla commissione tra cui rientrano il presidente emerito dell’Accademia della Crusca Claudio Marazzini, letterati come Claudio Giunta, e musicisti come Uto Ughi ed esponenti del mondo artistico.

Le nuove indicazioni nazionali, dopo un confronto con il mondo della scuola, dovrebbero entrare in vigore a partire dall’anno scolastico 2026-27.

(Unioneonline/v.l.)

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