Una telefonata ha fatto piombare in un incubo una famiglia di Bergamo. Padre e madre erano appena tornati a casa dall’ospedale Papa Giovanni XXIII con i loro figli, una coppia di gemelli – maschio e femmina – nati pochi giorni prima, quando hanno ricevuto la chiamata in cui veniva chiesto loro di verificare i nomi sui braccialetti dei bambini. Solo in quel momento si sono accorti di aver accudito la bimba di un’altra coppia. Si sono precipitati in ospedale e hanno potuto riabbracciare la figlia “giusta”, così come l’altra coppia di neogenitori.

Un caso che, seppur con un lieto fine, lascia un certo turbamento tanto che la struttura sanitaria ha istituito una commissione interna per far luce su quanto accaduto. L’Azienda socio sanitaria territoriale ha emesso una nota in cui si scusa pubblicamente con le famiglie coinvolte e parla di una “situazione eccezionale, mai verificatasi in precedenza nel nostro punto nascita”. Alla base dell’errore il “mancato rispetto della procedura in essere, che prevede la verifica dei braccialetti identificativi della coppia mamma/neonato al momento dell'arrivo del bambino nella stanza di degenza della mamma dopo essere transitato dal nido”.  Errore favorito “dal fatto che le bambine sono nate a poche ore di distanza, con peso sovrapponibile e una storia clinica molto simile”.

(Unioneonline/s.s.)

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