In arrivo altri tre milioni di vaccini, la strategia di Figliuolo: grandi centri e task force mobili
In una settimana consegnate più dosi che in un mese e mezzoDopo i ritardi, lo stop and go di Astrazeneca e i richiami del premier Mario Draghi alle Regioni affinché rispettino le indicazioni del governo sulle categorie prioritarie, la campagna di vaccinazione di massa in Italia sembra essere ripartita.
Tra lunedì e Pasqua arriveranno nel nostro Paese quasi 3 milioni di dosi di vaccino anti Covid: oltre un milione di Pfizer, oltre 500mila di Moderna e un milione e 300mila di Astrazeneca. Numeri che, se confermati, faranno sì che Pfizer e Moderna avranno rispettato le consegne previste dal piano del ministero della Salute per il primo trimestre, mentre per l'azienda anglo svedese mancherebbe all'appello circa un milione e mezzo di fiale.
Il totale delle dosi, comunque, in una sola settimana è più di quanto sia stato consegnato in 45 giorni tra gennaio e febbraio.
Un "quantitativo importante" che segna "l'effettivo cambio di passo" nell'immunizzazione degli italiani, dice il commissario per l'emergenza Francesco Paolo Figliuolo che poi avverte: ora bisogna lavorare tutti insieme affinché "nessuno resti indietro".
IL PUNTO - Ad oggi è stata superata la soglia dei 9,2 milioni di dosi somministrate, vale a dire che il 18,6% dei 51 milioni circa di italiani che possono ricevere il vaccino ha avuto almeno una dose e 2,9 milioni di persone, il 4,9% della popolazione vaccinabile, è immunizzata.
Numeri ancora bassi e lontani da quel 70% che rappresenta il raggiungimento dell'immunità di gregge ma che hanno comunque subito un'impennata negli ultimi giorni, con le somministrazioni che si stanno assestando sulle 250mila al giorno e che, nei piani del governo, dovrebbero raddoppiare entro la metà di aprile.
GLI OVER 80 - Ora dunque è fondamentale accelerare, a partire dall'immunizzazione degli over 80, visto che dei 4.639.931 che appartengono a questa fascia d'età ne sono stati vaccinati anche con il richiamo solo 983.320, il 23%.
L'incontro di lunedì tra il premier Mario Draghi, il ministro degli Affari regionali Mariastella Gelmini, il Commissario Figliuolo e le Regioni servirà a sottolineare la necessità della massima collaborazione tra Roma e i territori. Lo ha ripetuto lo stesso Figliuolo: "Non esiste alcuna disparità" tra Regioni, "l'obiettivo è fare cose pratiche, migliorare insieme, cercare la concordia e ciò che unisce per migliorare. Nessuno deve sentirsi defraudato, adesso si deve fare di più e insieme".
La strategia del Commissario prevede un doppio binario: grandi hub e centri vaccinali nelle città, e task force mobili per coprire tutta Italia e raggiungere i paesi più isolati e le zone più impervie. Una copertura "capillare" del territorio in cui saranno fondamentali anche le chiese che la Cei ha già messo a disposizione.
(Unioneonline/D)