"Le ultime notizie mi portano a ripetere per l'ennesima volta l'unica cosa importante. Chi torna dalla Cina deve stare in quarantena. Senza eccezioni".

È il duro monito del virologo Roberto Burioni su Twitter, che commenta così il caso del 38enne risultato positivo al coronavirus e ora in prognosi riservata. Contagiati con lui anche la moglie incinta e un amico, ma la cerchia potrebbe allargarsi a macchia d'olio perché l'uomo ha avuto nelle ultime due settimane un'intensa vita sociale.

"Spero che i politici lo capiscano perché le conseguenze di un errore sarebbero irreparabili", ha ancora aggiunto Burioni.

In un'analisi pubblicata sulla rivista scientifica "Medical Facts" insieme al collega Nicasio Mancini, Burioni ha poi ricordato: "Non dobbiamo scherzare con questo virus. La sua 'minore gravità' rispetto, per esempio, alla Sars è un'arma a doppio taglio: meno rischio di morte per il singolo ma, allo stesso tempo, maggior rischio di trasmissione. Il che equivale a dire che questo nuovo coronavirus è molto più pericoloso di quello precedente, perché molti più individui rischiano di essere infettati".

Le pubblicazioni evidenziano "che il nuovo coronavirus può essere trasmesso anche quando i sintomi non sono ancora presenti, o lo sono in modo sfumato", sintetizzano gli esperti. E proprio come nel caso del 38enne lombardo: l'uomo ha cenato nelle scorse settimane con un collega tornato dalla Cina tra il 20 e il 21 gennaio, ma che è sempre stato bene (e tuttora è in salute), tranne il 10 febbraio, quando ha avuto dei leggeri sintomi influenzali.

(Unioneonline/v.l.)
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