Non può parlare direttamente ai fedeli, ma l’Angelus in forma scritta ha raggiunto comunque chi, con il cuore e con la preghiera, non ha mai lasciato solo Papa Francesco. «Sto affrontando un periodo di prova – ha spiegato Bergoglio – e mi unisco a tanti fratelli e sorelle malati: fragili, in questo momento, come me. Il nostro fisico è debole ma, anche così, niente può impedirci di amare, di pregare, di donare noi stessi, di essere l'uno per l'altro, nella fede, segni luminosi di speranza». 

Poi il pensiero va ai luoghi di cura, a chi ci lavora e all’amore che risplende in luoghi di sofferenza ma anche di tanta speranza: «Quanta luce risplende, in questo senso, negli ospedali e nei luoghi di cura! Quanta attenzione amorevole rischiara le stanze, i corridoi, gli ambulatori, i posti dove si svolgono i servizi più umili! Perciò vorrei invitarvi, oggi, a dare con me lode al Signore, che mai ci abbandona e che nei momenti di dolore ci mette accanto persone che riflettono un raggio del suo amore».

Nel frattempo – come confermato dal bollettino medico – le condizioni cliniche di Papa Francesco sono rimaste stabili, confermando i progressi evidenziati nell'ultima settimana. 

(Unioneonline/v.f.)

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