Notte tranquilla per il Papa: «Situazione stabile in un quadro che resta complesso»
Nel pomeriggio di ieri ripresa «la ventilazione meccanica non invasiva», con la mascherina che copre sia la bocca che il nasoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Notte tranquilla per Papa Francesco, a quanto riferisce la sala stampa della Santa Sede: il Pontefice presenta un margine di stabilità all'interno di un quadro complesso con prognosi riservata.
Ieri è stata un’altra giornata difficile per Bergoglio, ricoverato al Gemelli, che fa nuovamente risalire la preoccupazione sulle sue condizioni. Francesco non è fuori pericolo, ribadiscono i sanitari: ieri «ha presentato due episodi di insufficienza respiratoria acuta, causati da importante accumulo di muco endobronchiale e conseguente broncospasmo», ha riferito il bollettino medico serale diffuso dalla Sala stampa vaticana.
Sono pertanto state eseguite «due broncoscopie» con «necessità di aspirazione di abbondanti secrezioni». Nel pomeriggio è stata quindi ripresa «la ventilazione meccanica non invasiva», con la mascherina che copre sia la bocca che il naso. «La prognosi rimane riservata», viene spiegato. Francesco, comunque, anche durante le crisi respiratorie, «è sempre rimasto vigile, orientato e collaborante».
Non a caso dunque, fonti vaticane definiscono quello di ieri «un pomeriggio un po' più difficile» dei precedenti. Ore in cui per il Papa c'è stata anche «la sofferenza di una persona a cui manca il respiro». Le fonti d'Oltretevere spiegano tuttavia che «i medici hanno sempre parlato di un quadro complesso, e ciò che è avvenuto - come anche le crisi precedenti - resta all'interno della complessità del quadro, che ha delle sue criticità. Una criticità rispetto al quadro complesso in cui il Papa si trova». Per quanto riguarda l'accumulo di muco, esso «è una conseguenza della polmonite bilaterale, è una reazione da parte dei bronchi e dei polmoni che accumulano muco per eliminare i batteri. Si genera quindi uno spasmo, una costrizione: si respira con maggiore fatica e si tenta di espellere quello che c'è dentro».
In altre parole, sempre secondo le fonti, «non è un elemento nuovo: è una conseguenza di quello che c'è». Va detto a riprova di questo che «i valori delle analisi del sangue restano invariati: non c'è stata una crescita della leucocitosi, un aumento dei globuli bianchi, quindi non si tratta di un'infezione che sta crescendo, ma sono le conseguenze dell'infezione in corso». Resta una realtà preoccupante e lo dimostra il fatto che, «anche se i medici non fanno riferimento a 'criticità', hanno confermato il quadro complesso, così come la prognosi riservata, quindi una situazione non fuori pericolo, aperta a delle criticità», con anche «la possibilità di crisi» come quelle di ieri. E in ogni caso, «le polmoniti ci vuole tempo per superarle, e sono sempre aperte a difficoltà».
(Unioneonline)