“Voglio credere che Mattia sia vivo, magari si è aggrappato a una pianta”.

Lo dice Tiziano Luconi, papà del bambino di otto anni tra i due dispersi dell’alluvione che ha colpito le Marche causando 11 vittime.

“In tre giorni ho dormito tre ore, sono distrutto, ma devo trovare Mattia”, racconta l’uomo che intanto sta partecipando alle ricerche.

“Mattia è il mio gnometto speciale, noi stiamo sempre insieme”, continua Tiziano che manda un “ringraziamento speciale a vigili del fuoco, forze di polizia e volontari”.

“La forza per andare avanti - conclude - me la dà solo la speranza e la voglia di credere con tutto me stesso che Mattia sia vivo”.

La felpa gialla di Mattia è stata trovata vicino al ponte di mattoni da un soccorritore, cercatelo lì”, è l’appello di Tiziano, che ricorda l’ultima volta in cui ha visto suo figlio: “Mi ha salutato dal finestrino per tutto il tempo. Non ha smesso di agitare la manina finché l'auto non è sparita dietro la curva. Intorno alle 20.30 arriva la telefonata di mio cognato che mi dice che Silvia non era ancora arrivata a casa col bambino. Così sono uscito e ho percorso la stessa strada che avrebbero dovuto fare loro. Quando sono arrivato al ponte di mattoni ho visto tronchi enormi sulla carreggiata e un mare di fango”.

Luconi è separato da Silvia Mereu, la donna originaria di Urzulei madre del piccolo: “Lei è sconvolta, non ho ancora parlato di quanto accaduto, non è il caso”.

(Unioneonline/L)

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