I palloncini bianchi e rosa nel cielo mentre il feretro di Michelle Causo lasciava la chiesa di Santa Maria della Presentazione.

Gli applausi hanno rotto per un attimo il silenzio che ha accompagnato l'ultimo saluto alla 17enne uccisa e martoriata mercoledì scorso a Primavalle, il quartiere alla periferia di Roma che ieri si è stretto intorno ai genitori della giovane vittima, tra lacrime, commozione e appelli alla giustizia. «Questa morte non sia sprecata - le parole nell'omelia del vescovo Baldo Reina -, diventi il segno di una necessità, quella di cambiare insieme questo nostro mondo». «Mia figlia - le parole della mamma di Michelle, Daniela Bertoneri - rappresenta un grido di speranza per porre fine al femminicidio. Michelle vive in tutti loro. In ognuno di noi».

Centinaia di persone in rigoroso silenzio hanno accompagnato la bara bianca all'interno della chiesa, mentre nel piazzale amici e compagni di scuola hanno indossato una t-shirt con la foto della giovane e la scritta "Il tuo sorriso brilla in cielo".

La mamma di Michelle si è fatta mamma di tanti altri ragazzi e ragazze che sono scoppiati in lacrime abbracciandosi a lei. «Mia figlia - ha detto loro - rappresenta un grido di speranza per porre fine al femminicidio. Può succedere a chiunque. I ragazzi devono vivere sereni senza avere paure. Michelle era questo: la semplicità, la giovinezza. Le è stata spezzata la vita».

Alla celebrazione erano presenti anche il fidanzato della giovane, Flavio, e il papà Gianluca. Erano in prima fila, a destra della bara, vicini tra loro.

Quando il feretro è uscito da Santa Maria della Presentazione è stato accolto da lacrime e applausi. Così come all'entrata. Il silenzio composto degli amici e dei parenti, durante la celebrazione, è stato interrotto soltanto da alcuni singhiozzi. E all'esterno, al termine della messa, il grido "Michelle!" ha preceduto il lancio dei palloncini verso il cielo. Alcuni, a forma di lettera, componevano la scritta "Mimmi", uno dei soprannomi dell'ennesima giovane vittima di femminicidio. Davanti alla chiesa tantissimi, poi, i fiori lasciati: in gran parte rose bianche e girasoli. Tra questi, anche le corone del fidanzato - con la scritta "Ti amo" - e quelle del presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, e del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri.

Proprio in quelle ore, mentre gli affetti di Michelle erano uniti nella preghiera, nell'appartamento di via Dusmet, dove è stata uccisa la giovane, la polizia ha effettuato un sopralluogo. Le indagini stanno cercando di ricostruire con esattezza quanto accaduto lo scorso 28 giugno, quando il cadavere della 17enne è stato ritrovato all'interno di un sacco della spazzatura in un carrello della spesa.

Il presunto assassino, un coetaneo, l'avrebbe uccisa con diverse coltellate e poi avrebbe trascinato il cadavere fino al cassonetto poco distante dalla sua abitazione.

Nei confronti del giovane, arrestato poche ore dopo l'omicidio, l'accusa è quella di omicidio volontario aggravato. 

(Unioneonline/v.l.)

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