"Fare subito come ha fatto la Francia, applicando sul serio il Green pass, niente quarantena per chi ha ricevuto due dosi, rivedere i parametri nel giro di una o due settimane”. La proposta arriva dal sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri.

“Avremmo la corsa di chi ha tra i 18 e i 40 anni a vaccinarsi”.

"Il Green Pass oggi – continua Sileri – è un mezzo per non tornare indietro quando i contagi saranno più elevati”.

La discussione in Italia è aperta. Il boom di prenotazioni registrato in Francia dopo l’annuncio di Macron (green pass per accedere a bar, ristoranti, musei, spettacoli ed eventi sportivi) ha portato molti, anche in Italia, a pensare al modello francese come possibile soluzione per evitare i lockdown.

Nel Partito democratico sta prendendo piede una linea favorevole. Il commissario Figliuolo è stato il primo ad aprire all’ipotesi, mentre il Movimento 5 Stelle tentenna nonostante la posizione apertamente favorevole espressa dal suo viceministro Sileri.

Contraria la Lega: “Vaccino, tampone o green pass per entrare in bar e ristoranti? Non scherziamo”, taglia corto Salvini. “Folia incostituzionale” e “idea raggelante” per Giorgia Meloni.

Da Bruxelles arriva la voce del ministro per gli Affari regionali Mariastella Gelmini: "Sicuramente la variante Delta ci preoccupa e quindi credo che si debba trovare una via italiana all'utilizzo ampio del Green pass. Su questo non inseguiamo modelli stranieri ma certamente il governo valuterà di estendere l'utilizzo del Green pass ad altri servizi nella logica di incentivare le vaccinazioni".

Divise le categorie: se Fipe-Confcommercio teme “pesanti penalizzazioni” per i ristoranti, Federalberghi parla di provvedimento “sacrosanto”.

Tra le Regioni si sono dichiarati favorevoli Lazio, Liguria e Campania. Anche il governatore lombardo Fontana si è dichiarato favorevole in un primo momento, dopo la presa di posizione di Salvini ha corretto il tiro: “Non ho detto che sono a favore, ho detto che la Lombardia sarebbe pronta”.

"Chi non si vaccina resti a casa”, taglia corto Matteo Bassetti. Anche Andrea Crisanti si dice favorevole. E lo stesso Roberto Burioni: “La politica deve decidere se consentire agli irresponsabili la libertà di non vaccinarsi, nonostante dati inequivocabili di sicurezza ed efficacia dei vaccini. La Francia ha deciso di no. Non è giusto far portare il peso dei disagi a coloro che hanno avuto il senso civico di vaccinarsi”.

Il governo farà una valutazione su questo e su altre misure, come lo stato d’emergenza in scadenza a fine luglio, che molto probabilmente sarà prorogato. La decisione non sarà presa nelle prossime ore, ma nei prossimi giorni, non è escluso un incontro col Cts.

Restano una serie di nodi da sciogliere, dalla costituzionalità ai problemi di privacy che ne scaturirebbero, che andrebbero esaminati dal Garante.

(Unioneonline/L)

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