È previsto per la prossima settimana il rimpatrio della salma di Gino Strada, morto ieri all’età di 73 anni.

Il medico e filantropo si trovava in Normandia, in Francia.

Lo spiegano da Emergency – l’ong che il chirurgo ha fondato trent’anni fa per l’assistenza nei Paesi più poveri –, dove si sta pensando al modo migliore per permettere ai tanti sostenitori dell'organizzazione di dare un ultimo saluto all’attivista.

Stamattina sul cancello della sede milanese qualcuno ha lasciato dei fiori bianchi, in ricordo del fondatore. 

"Ecco, mentre il mio papà andava via, io facevo questa cosa qui", ha scritto oggi la figlia Cecilia su Twitter, postando il video del salvataggio realizzato ieri dalla nave ResQ - People saving people. Il primo portato a termine dalla spedizione.

"Una vita andava via, ottantaquattro vite salivano a bordo. In salvo. E mi sembra un buon modo di salutarlo. Ciao papi - ha concluso -. Buon vento, mare calmo".

Intanto a Milano, sua città di origine, si pensa a intitolargli un luogo.

"Sono sicuro che Milano troverà il miglior modo per ricordare Gino Strada, intitolandogli un luogo (una piazza, una via o un parco o un edificio)", ha scritto l'eurodeputato del Partito democratico ed ex assessore comunale Pierfrancesco Majorino è convinto di questo.

Della intitolazione, "mi piace l'idea, anzi la trovo perfino ovvia. Senza alcuna polemica - ha osservato sui social - vorrei però aggiungere che il modo più giusto per onorarne la memoria sia quello di sostenere organizzazioni come Emergency e di fare scelte dirompenti sul piano delle politiche. Ce ne è una particolarmente rilevante e sistematicamente ignorata che mi viene in mente più di altre: cancellare la vergogna dei campi di concentramento in Libia".

(Unioneonline/F)

IL VIDEO:

Le parole della presidente di Emergency

© Riproduzione riservata