Addio a Gino Strada, morto all’età di 73 anni. 

Era il fondatore di Emergency, ong da trent’anni in prima linea per l’assistenza nei Paesi più poveri.

Medico, filantropo e attivista pacifista - nato a Sesto San Giovanni, alle porte di Milano, il 21 aprile 1948 – aveva dato vita a Emergency nel 1994, con la missione di aprire presidi sanitari nelle nazioni sconvolte da guerra e indigenza, dall’Afghanistan all’Iraq, passando l’Uganda, il Sudan e la Sierra Leone. Una realtà cresciuta nel tempo fino a diventare punto di riferimento per le cure a milioni di pazienti nelle principali zone di conflitto.

Negli ultimi anni si è spesso parlato di una sua possibile discesa in politica, ma Strada ha sempre preferito restare ai margini dell’impegno “ufficiale”, senza mai tirarsi indietro, però, nel dire la sua in occasione delle grandi discussioni in tema di guerra, diritti, migrazioni. Una personalità di riconosciuto impegno – a sinistra e non solo - e statura morale, al punto che sia nel 2015 che in vista del 2022, il suo nome era entrato nella lizza dei papabili per la Presidenza della Repubblica. 

Gino Strada a Cagliari, intervista da Giacomo Serreli per Videolina, durante una visita al liceo Dettori (Foto Vincenzo Cucuzza)
Gino Strada a Cagliari, intervista da Giacomo Serreli per Videolina, durante una visita al liceo Dettori (Foto Vincenzo Cucuzza)
Gino Strada a Cagliari, intervista da Giacomo Serreli per Videolina, durante una visita al liceo Dettori (Foto Vincenzo Cucuzza)

La notizia ha suscitato grande cordoglio. "Ci ha colto tutti di sorpresa, lasciateci riprendere dal dolore", il primo commento della presidente di Emergency Rossella Miccio.

"Amici, il mio papà Gino Strada non c'è più. Io vi abbraccio ma non posso rispondere ai vostri tanti messaggi (grazie), perché sono qui, con la ResQ - People saving people (una delle navi impegnate nel salvataggio dei migranti, ndr), dove abbiamo appena fatto un soccorso e salvato vite. È quello che mi hanno insegnato lui e la mia mamma. Abbracci forti a tutte e tutti", ha detto invece la figlia di Strada, Cecilia.

Tra i primi a piangere Strada, Pietro Grasso, senatore di Leu ed ex presidente del Senato: "Mentre i talebani avanzano in Afghanistan arriva la triste notizia della morte di Gino Strada. Ha fondato Emergency per curare le ferite e le vittime di tutte le guerre, ha tenuto alto il nome dell'Italia nel mondo e non si è mai tirato indietro di fronte alle difficoltà nel nostro Paese e all'estero. Un abbraccio affettuoso e commosso a Cecilia e a tutti coloro che lavorano o fanno volontariato per Emergency”, ha scritto sui social. 

"Strada ha trascorso la sua vita sempre dalla parte degli ultimi, operando con professionalità, coraggio e umanità nelle zone più difficili del mondo. L'associazione ‘Emergency’, fondata insieme alla moglie Teresa, rappresenta il suo lascito morale e professionale. Alla figlia Cecilia, a tutti i suoi cari e ai colleghi di Emergency, le più sentite condoglianze del governo", il messaggio di Mario Draghi da Palazzo Chigi.

"Difendere l'uomo e la sua dignità sempre e dovunque. Questa la lezione più bella di Gino Strada che non dobbiamo dimenticare mai", ha invece scritto su Twitter il ministro della Salute Roberto Speranza. 

E poi Beppe Sala, sindaco di Milano: "Se ne è andato un caro amico, Gino Strada. Gli volevo bene e lui ne voleva a me. In giugno avevo celebrato il suo matrimonio con la dolce Simonetta, una cerimonia riservata come loro desideravano", ha detto il primo cittadino milanese. "Di Gino – ha aggiunto – si può pensare quello che si vuole, ma una cosa è certa: ha sempre pensato prima agli altri che non a se stesso. Mi e ci mancherai".

"Da oggi l’Italia è più povera”, ha twittato invece il segretario del Pd, Enrico Letta.

Un ricordo di Strada anche da Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle: "Una vita dedicata agli altri, e soprattutto ai più fragili e vulnerabili. Un esempio costante, concreto di autentica solidarietà e rara umanità. Una perdita inestimabile”.

"Potevi non essere d'accordo con lui – il ricordo del leader di Italia viva Matteo Renzi - a me è accaduto molto spesso. Ma quando ti raccontava il suo impegno perché la salute fosse davvero un bene di tutti e per tutti rimanevi senza parole. Non era un uomo facile. Ma era un uomo vero. Che la terra gli sia lieve. Un pensiero speciale a chi lo ha amato, a chi ci ha discusso e litigato con affetto e autenticità e a tutta la comunità di Emergency". 

Gino Strada "lascia un segno nella storia - il governatore leghista Luca Zaia – come medico e come modello dell'uomo pronto ad impegnarsi e non risparmiarsi in prima persona per quello in cui crede. Ricorderemo sempre il lavoro che ha svolto e che proseguirà nell'opera dei tanti professionisti che lo hanno affiancato in questi anni condividendone la missione. Invio a sua figlia e a tutti i familiari i sentimenti di vicinanza e a lui un pensiero".

"Gino aveva capito l'assurdità di questo sistema economico finanziario che affama la gente e che ricorre alla guerra per difendere i privilegi di pochi". Così lo ricorda padre Alex Zanotelli. "Per me è la perdita di un compagno di strada. E di un grande amico. L'ho sempre sentito così. L'ho conosciuto negli anni Novanta quando ero a Korogocho, baraccopoli di Nairobi (Kenya). E poi ho avuto occasione di incrociarlo più volte nel corso di manifestazioni per la pace. Un uomo che ha saputo schierarsi con le vittime. Lo ha fatto con Emergency e lo ha fatto con la sua testimonianza sulle guerre, in particolare Afghanistan e Iraq", conclude padre Zanotelli.

"In mezzo a chi sbraita di blocchi navali, di ‘prima gli italiani’ e di ‘non è una priorità’ l'esempio di Gino Strada si erge come un gigante. Lui, da pacifista e vero non violento, ha dimostrato che la guerra non è un evento ineluttabile e che esiste sempre una via alternativa alle armi. Da vero uomo di Pace ha indossato il camice e ha usato il bisturi laddove i fucili avevano massacrato anche i bambini, ha dimostrato a tutti che le guerre non migliorano il Mondo ma lo peggiorano. A noi resta la figura imponente di un grande italiano, un eroe civile che per fortuna ha avuto e avrà moltissimi seguaci". Questa la dichiarazione di Andrea Frailis, deputato PD e componente della commissione Difesa di Montecitorio.

Anche il presidente della Regione Sardegna ha voluto inviare un messaggio rivolto a Strada: “Il suo impegno per la vita e per i poveri del mondo resteranno un esempio indimenticato di dedizione e generosità. Un uomo che si è speso per il suo prossimo con una generosità in grado di travalicare ogni distinzione tra gli uomini, sempre al servizio della vita nelle più tragiche situazioni. Un medico che alla missione sanitaria ha saputo coniugare quella umanitaria, in una vita interamente spesa per la pace”

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(Unioneonline/l.f. – v.l.)

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