Oltre cinquanta gatti scomparsi in dieci mesi, e molti decapitati. Con le teste dei poveri animali lasciate come macabri trofei nei viali dei parchi frequentati da sportivi e amanti degli animali.

È quanto sta accadendo a Livorno, dove un’associazione animalista ha deciso di mettere una “taglia” di 3mila euro sui responsabili e dove l’Ordine dei veterinari ha ora presentato una denuncia ai carabinieri decidendo anche di affidare a una criminologa l’incarico di delineare un identikit del massacratore seriale.

Uccidere e provocare sofferenze agli animali è un reato penale che prevede sino a due anni di carcere, ma le indagini in corso a Livorno vogliono approfondire altri aspetti del giallo a tinte noir. “Spesso, come confermano molti studi, la violenza sugli animali ha correlazioni con i maltrattamenti in famiglia o di altra natura – spiega la criminologa Giovanna Bellini, che ha accettato di seguire gratuitamente la vicenda – e dunque individuare il responsabile o i responsabile ha una valenza sociale importante”.

"Sui tre reperti sono stati eseguiti esami anatomopatologici e stiamo aspettando i risultati”, la precisazione. “Vogliamo cercare di capire qual è il profilo psicologico del killer e se è un uomo o una donna”.

(Unioneonline/v.l.)

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