Il dna trovato sulle unghie di Chiara Poggi sarebbe valido. L'ipotesi si basa sulle dichiarazioni del genetista Marzio Capra, storico consulente della famiglia della vittima, al termine dell'udienza di venerdì scorso davanti alla gip Daniela Garlaschelli. «Per questa analisi sul dna dei margini ungueali - ha detto - dovremo effettuare tutti gli eventuali confronti».

Per la difesa di Alberto Stasi, per i pm e per i loro consulenti, uno dei due profili genetici presenti sulle unghie di Chiara è riconducibile ad Andrea Sempio, unico indagato (in concorso) nella nuova inchiesta per l'omicidio commesso nella villetta di via Pascoli a Garlasco il 13 agosto 2007. I legali e i consulenti dell'indagato e della famiglia Poggi, al contrario, hanno sempre sostenuto che il materiale genetico raccolto non fosse sufficiente per arrivare a un risultato attendibile.

Il dna che ha fatto riaprire le indagini a carico dello storico amico di Marco Poggi verrà quindi sottoposto a confronto, anche con quello di Sempio nell'ambito dell'incidente probatorio in corso.

I periti incaricati dal giudice di eseguire tutti gli accertamenti, ossia la genetista Denise Albani e l'esperto dattiloscopico Domenico Marchigiani hanno chiesto e ottenuto una proroga di 70 giorni, quindi fino al 18 dicembre, per completare le analisi. Un terzo perito, Giovanni Di Censo, è stato poi nominato per occuparsi delle impronte sulle paradesive e di quelle trovate sul pacco di cereali e sul sacchetto della spazzatura, se saranno ritenute utilizzabili.

Come stabilito dalla gip durante l'ultima udienza, resta fuori dall'incidente probatorio l'ormai nota impronta 33, individuata su una parete delle scale che portano al seminterrato nella villetta dei Poggi e attribuita dagli inquirenti a Sempio, difeso dai legali Massimo Lovati e Angela Taccia.

Per discutere i risultati degli accertamenti si tornerà in aula il prossimo 18 dicembre, intanto proseguono le indagini parallele dei pm di Brescia a carico dell'ex procuratore pavese Mario Venditti, accusato di essere stato corrotto per chiedere l’archiviazione di Andrea Sempio nell’indagine del 2017

(Unioneonline)

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