A cinque giorni dal furto alla basilica di San Nicola a Bari, il bottino è stato ritrovato. Gli oggetti sacri erano stati sotterrati in campagna nel quartiere Japigia, dietro il casolare in cui si era nascosto il 48enne in stato di fermo in quanto ritenuto il presunto ladro. Lui nega, dice di non sapere nulla di quanto accaduto la notte tra il 21 e il 22 marzo. Gli inquirenti, invece, sostengono di aver raccolto “prove schiaccianti” come fotogrammi all'esterno della Basilica, impronte digitali. L’uomo, parcheggiatore abusivo, era in possesso di 1.750 euro in contanti, forse l’acconto per il furto commissionato da qualcuno mirato a portare via l'anello d’oro sfilato dal dito della statua del santo, l'evangeliario e tre sfere in argento, oltre al medaglione contenente una fiala della sacra manna.

Ripreso dalle telecamere, il 48enne era fuggito in bicicletta portando uno zaino sulle spalle, quello ritrovato in campagna e con all’interno gli oggetti trafugati.

Nella baracca in cui viveva, inoltre, c’erano "alcuni monili in argento con incisioni in alfabeto cirillico, circostanza pienamente compatibile - secondo il gip che ha convalidato il fermo disponendo la permanenza in carcere - con il trafugamento di doni dei fedeli russi ortodossi, comunemente offerti in omaggio al santo durante le visite nella Basilica". 

(Unioneonline/s.s.)

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