Ha confessato di aver ucciso la madre, Teresa Sommario, di 52 anni, colpendola con un'accetta perché lo avevo rimproverato per essere entrato in casa senza salutare: per il 21enne Filippo Marini, di Racale (Lecce), al termine dell'interrogatorio la pm Simona Rizzo ha emesso un decreto di fermo.

«Ad un certo punto - ha detto Marini, davanti al magistrato e al suo legale, l'avvocato Francesco Fasano - mi si è spento tutto. Sono salito al piano di sopra, ho preso l'ascia e l'ho uccisa. Altre volte per scherzo l'ho pensato dicendoglielo e oggi l'ho fatto», ha raccontato senza far trapelare emotività e ravvedimento. 

Il giovane è stato trasferito in carcere in attesa di comparire davanti al gip. Nei suoi confronti è stato elevato il livello di vigilanza. Per venerdì prossimo, 20 giugno, invece è stata fissata l'autopsia sul cadavere della dona, che sarà eseguita dal medico legale Alberto Tortorella. 

Filippo Marini, studente d’economia a Roma, ha colpito la madre alla testa con l’accetta da boyscout che aveva sin da bambino e poi è fuggito. Lo hanno raggiunto dopo poco i carabinieri che lo hanno fermato mentre si muoveva verso Torre Suda, una località che si affaccia sullo Ionio salentino. Vagava a torso nudo ed era in stato confusionale.

«È una tragedia che non ha una spiegazione - dice il sindaco di Racale, Antonio Salsetti -. Non ha un motivo, nasce dal nulla. Conosco la famiglia, soprattutto il padre, da tantissimi anni. È un momento duro. Faccio fatica a pensare a quanto sia accaduto. Non c'era alcuna avvisaglia. Oggi siamo sconcertati, non ho parole». Salsetti sottolinea che il 21enne è «un ragazzo come tanti, senza alcun problema. È un giovane universitario, studiava a Roma, da dove era tornato pochi giorni fa».

(Unioneonline/L)

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