"In Sardegna oltre seimila casi positivi al coronavirus".

E' la stima, aggiornata al 21 aprile, elaborata a titolo personale dallo statistico Livio Fenga, dell'Istat, e che aggiorna quella elaborata il 6 aprile scorso, ora in via di pubblicazione su una rivista scientifica internazionale.

Secondo l'esperto, a livello nazionale, dal 5 al 21 aprile i casi positivi al nuovo coronavirus sono aumentati da oltre 640.000 a oltre 760.000 e, fra le regioni, la Lombardia registra il maggior numero di casi con oltre 241.000, oltre il doppio rispetto agli oltre 104.000 del Piemonte; seguono Emilia Romagna (quasi 95.000) e Veneto (oltre 72.000) e agli ultimi posti sono Basilicata (1.752) e Molise (1.468).

Il calcolo di Fenga si basa sui dati ufficiali forniti dalla Protezione civile relativi al numero dei tamponi e a quello dei decessi. Questi dati sono stati elaborati utilizzando "tecniche di ricampionamento di tipo bootstrap", uno strumento statistico validato da anni dalla comunità scientifica che partendo da un set di dati ne genera una serie in modo artificiale, in una sorta di replicazione. La stima ottenuta riguarda "sia il totale dei casi a livello nazionale, sia quelli di ciascuna regione, con i relativi intervalli di confidenza".

Dal quadro completo a livello nazionale dalle stime dello statistico emerge così che i casi al 21 aprile erano 760.113 (da 743.697 a 793.663), contro i 758.618 (da 744.634 a 788.001) contro i 758.618 (da 744.634 a 788.001) del 20 aprile e i 643.716 (da 628.985 a 672.560) del 5 aprile. Considerando le regioni, al 21 aprile i casi stimati in Lombardia sono 241.596 (da 236.892 a 250.677), in Piemonte 104.469 (da 102.234 a 109.457), in Emilia Romagna 94.722 (da 92.587 a 98.791), in Veneto 72.371 (da 70.570 a 76.991), in Toscana 46.945 (da 46.008 a 49.281), nel Lazio 30.896 (da 30.361 a 31.885), in Liguria 24.735 (da 24.164 a 25.793), nelle Marche 22.767 (da 22358 a 23.452), in Campania 21.065 (da 20.597 a 22.133), in Puglia 19.986 (da 19.214 a 20.942), in Sicilia 15.928 (da 15.668 a 16.543), in Abruzzo 14.556 (da 14.288 a 15.107), nella provincia autonoma di Trento 13.720 (da 13.387 a 14.378) e in quella di Bolzano 10.841 (da 10.641 a 11.268), in Friuli Venezia Giulia 9.461 (da 9.115 a 10.037), in Sardegna 6.171 (da 5.963 a 6.595), in Valle d'Aosta 3.699 (da 3.615 a 3.847), in Umbria 2.965 (da 2.892 a 3.125), in Basilicata 1.752 (da 1.713 a 1.841) e in Molise 1.468 (da 1.430 a 1.520).

(Unioneonline/l.f.)
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