La Corte di Appello di Bologna ha accolto la richiesta della Procura generale di riaprire l'istruttoria nel processo a carico di un 57enne, assolto in primo grado dall'accusa di aver tentato di uccidere la moglie versandole dei farmaci in un succo di frutta.

L'uomo, inoltre, non avrebbe soccorso la consorte nonostante lo stato di incoscienza. Anzi, quando chiamò la madre di lei per sapere come stava, la rassicurò. Ma la donna, preoccupata, andò comunque a casa della figlia e, una volta resasi conto del suo stato, chiamò i soccorsi. Poi il trasporto in ospedale e il ricovero, che le salvò la vita.

I fatti risalgono al 2017.

In primo grado la Procura aveva chiesto nove anni per l’imputato, ma il gup pronunciò assoluzione per mancanza di prove.

Ora, con la riapertura dell’istruttoria, la Procura chiamerà a testimoniare la presunta vittima, la madre e il medico di base che aveva in cura la donna.

(Unioneonline/l.f.)

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