Addio a Marina Casana, morta, all’età di 61 anni, all’ospedale Gradenigo di Torino dove era ricoverata da una decina di giorni.  Era il 1979, 22 agosto.  Lei e il fratello Giorgio finiscono nelle mani dell’Anonima sequestri. Sono tornati a casa dopo 61 giorni. È il rapimento più rocambolesco, per il luogo e le modalità, nella tristissima storia dei sequestri di  persona in Sardegna. 

Una spensierata giornata nel mare cristallino dell’Iglesiente, a Capo Pecora, si trasforma nel peggiore degli incubi. Sei banditi si calano da una ripida parete rocciosa e raggiungono lo scoglio in cui si trovano Marina, allora 16enne, il fratello Giorgio 15 anni, i genitori e due amici di famiglia.  La sequenza di quel crimine nel racconto del magistrato Ettore Angioni, che ha coordinato l’attività di indagine: «Il piano criminale prevede di portare via solo Marina. La mamma dei ragazzi intima ai banditi, con la forza della disperazione, di prelevare anche l’altro figlio per non lasciare da sola la ragazza. La fuga avviene a bordo del gommone che la famiglia Casana aveva utilizzato per raggiungere lo scoglio.  Marina ha scelto la strada del silenzio a parte le memorie definitive lasciate di recente in un docufilm. Giorgio, pur con fatica e tormento, è stato più prodigo di parole e ricordi dolorosi».

Ettore Angioni, che ha ripercorso in un libro il sequestro,  rammenta quanto i due giovani abbiamo contribuito ad assicurare alla giustizia i responsabili del rapimento: «Con grande lucidità hanno fornito a noi magistrati dettagli determinanti che ci hanno aiutato a dare un nome e a un volto ai banditi. Poi, grazie al pentito Luciano Gregoriani, siamo riusciti a dare un colpo decisivo all’Anonima sequestri attraverso le indagini e il maxi dibattimento nell’aula bunker di Montemixi a Cagliari con 12 sequestri  messi in atto da quel sistema criminale».

Per il rapimento dei fratelli Casana sono state emesse undici condanne per complessivi centonovantotto anni di carcere. L’ultimo saluto a Marina Casana sabato nella chiesa di San Massimo a Torino.

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