Donna si dà fuoco fuori dal Tribunale. Parla l'ex: "Deve essere curata, l'ho denunciata per stalking"
Il folle gesto per una protesta contro l'allontanamento della figliaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
"Deve essere curata. Lo dicevo da tempo e adesso guardate cos'è successo. È stato un errore stare con lei, ma è accaduto".
È quanto afferma l'ex compagno della donna che, ieri mattina, si è data fuoco davanti al Tribunale dei Minori per il Veneto, a Mestre, per protesta contro l'allontanamento della figlia.
L'uomo, un trevigiano di 69 anni, parlando con i giornali locali ha precisato di aver conosciuto la donna nel 2010, quando era ancora sposato, e di non aver riconosciuto inizialmente la figlia nata dalla loro relazione.
Con il tempo, però, la situazione è degenerata perché la donna avrebbe dato segni di squilibrio, denunciando una presunta violenza sessuale alla piccola da parte di alcuni operai, poi rivelatasi falsa. "Negli ultimi due anni - racconta l'uomo - l'ho denunciata quattro volte per stalking. Me la sono ritrovata a casa e nell'attività dei miei figli. Si è spogliata di fronte al mio avvocato. Mi ha minacciato di morte. Mi ha tempestato di messaggi e telefonate a qualsiasi ora del giorno e della notte. Se avessi avuto la bambina con me non mi avrebbe mai lasciato in pace".
Si è avviato così l'iter che ha portato il Tribunale dei minori a toglierle l'affidamento della piccola, e l'uomo ha riconosciuto la figlia, però inserita in una comunità protetta, col divieto alla madre di andarla a trovare. "Una situazione al limite dell'assurdo - continua l'uomo - ma che denota come lei abbia sempre avuto bisogno di cure. Dovrebbe essere inserita in un percorso lavorativo seguita dai servizi sociali, cosa che non è stata fatta finora".
"Mi dispiace per quello che ha passato, per quello che è successo e per il dolore che sta provando. Io però ho fatto tutto quello che potevo per aiutarla", la conclusione.
(Unioneonline/v.l.)