“Da sette anni vivo nel buco. C’è la mia branda, il mio sgabello, il mio Gesù. Alle pareti è appeso il resto della vita, almeno quello che rimane”. Sono alcune frasi contenute nel componimento scritto da Massimo Bossetti, l’ex carpentiere di Mapello condannato in via definitiva all’ergastolo per l’omicidio della 13enne Yara Gambirasio. L’uomo, dal carcere di Bollate (nel Milanese), si dedica alla letteratura e ha vinto anche un premio al concorso “Scrittori dentro 2021” in cui è arrivato terzo. Lo ha raccontato il suo avvocato, Claudio Salvagni, ospite di una trasmissione su Telelombardia, dopo l’anticipazione svelata dal settimanale “Oggi”.

Bossetti è stato arrestato nel giugno 2014. Il corpo di Yara, uccisa il 26 novembre 2010, è stato ritrovato tre mesi dopo in un campo a Chignolo.

(Unioneonline/s.s.)

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