Da lunedì i no vax saranno praticamente in lockdown. Il Green pass rafforzato, quello ottenibile solo con vaccino o guarigione, sarà obbligatorio praticamente ovunque.

Entrano infatti in vigore il 10 gennaio le norme sul Super green pass approvate dal Cdm lo scorso 30 dicembre.

In particolare, senza il certificato verde in versione “rafforzata” non si potrà salire su treni, bus, metro, traghetti e su tutti gli altri mezzi di trasporto, non si potrà mangiare neanche nei locali all’aperto. Vietato anche entrare in alberghi e impianti sciistici, in palestra e in piscina, nei musei, partecipare a fiere, convegni, congressi, entrare in centri benessere e terme (tranne che per i servizi sanitari), in sale giochi e parchi divertimento. I non vaccinati non potranno neanche partecipare a matrimoni o feste per cerimonie civili e religiose.

PARLAMENTARI BLOCCATI – Dal 10 gennaio anche tre parlamentari sardi saranno bloccati e non potranno partecipare all’elezione del Presidente della Repubblica, denuncia l’europarlamentare eletta nelle Isole con la Lega Francesca Donato, che ha lasciato il partito proprio per le sue posizioni no vax.

“Il confino di fatto a cui sono stati condannati i cittadini non vaccinati di Sardegna e Sicilia - spiega – oltre ad essere antidemocratico e anticostituzionale, ha adesso anche un risvolto eversivo, con parlamentari di fatto impediti per legge a svolgere il proprio mandato”.

A non poter raggiungere Roma per le sedute del Parlamento sono il leghista cagliaritano Guido De Martini e i due ex M5S Pino Cabras e Andrea Vallascas.  A loro si aggiungerebbero i deputati siciliani Michele Sodano e Simona Suriano, anche loro ex grillini. Un vero e proprio “attentato alla Costituzione”, attacca Donato.

ISOLE MINORI – E a due giorni dall’entrata in vigore delle nuove norme, scoppia il caso delle isole minori. Ne parlano deputati e senatori siciliani del Movimento 5 Stelle, ma la vicenda riguarda anche la Sardegna, che conta diverse isole minori abitate.

I parlamentari M5S denunciano una “chiara limitazione di diritti inalienabili alla mobilità dei cittadini delle isole minori che, per diverse ragioni di vita, necessitano di raggiungere la terra ferma”.

Secondo M5S “non si può non tenere conto della peculiarità delle isole minori, territori che già soffrono di gravi penalizzazioni quanto a servizi e accessibilità”.

Ancora: “Non possiamo permettere che i cittadini perdano giornate di lavoro o scuola, o che si impedisca loro di accedere a visite mediche per l'impossibilità di raggiungere la terraferma”.

L’Ancim, l'associazione che raggruppa i sindaci dei 35 comuni delle piccole isole, aveva scritto a Draghi. Il governo starebbe studiando una soluzione, ma il tempo stringe e lunedì è ormai vicinissimo.

(Unioneonline/L)

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