Covid, la decisione di Johnson: “Dal 19 luglio riapriamo tutto”. Ricciardi: “Scelta delirante”
“Decisione politica e non scientifica. Il rischio è di un rialzo dei contagi”
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La decisione del Regno Unito di un “liberi tutti” dal 19 luglio, anche con la diffusione della variate Delta, "la valuto come totalmente negativa. Tutti i miei colleghi inglesi sono allibiti. È una decisione politica e non scientifica. Trovo inquietante che il Paese con la percentuale di infetti più alta invece di nuove misure di controllo contro l'infezione le elimini. Sono allibito". A sottolinearlo è Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute, in un'intervista ripresa dalle agenzie di stampa. "L'ultima presa di posizione di Johnson è delirante. È vero che il numero di ospedalizzazioni ora è basso ma se aumenti il numero degli infetti, cioè la platea di riferimento, è ovvio che avrai un impatto. Abbassare la guardia in questo momento è pericolosissimo", aggiunge.
I CONTAGI – Mentre i nuovi contagi Covid innescati nel Regno Unito dalla variante Delta importata dall'India continuano a correre e sono destinati ad aumentare ancora, Boris Johnson ha infatti annunciato di essere pronto a completare il percorso verso l'uscita pressoché totale dell'isola dal lockdown fra un paio di settimane, senza più obblighi legali sul distanziamento o sull'uso di mascherine, scommettendo tutto - prima e più velocemente di qualsiasi altro Paese al mondo - sulla responsabilità personale della gente e soprattutto sull'efficacia dei vaccini.
La formalizzazione dei tempi dovrà essere confermata il 12, ma nelle parole di Johnson la meta è segnata, senza ulteriori possibili deviazioni dalla data del 19 luglio, indicata pomposamente come quella del "giorno della libertà".
La domanda, ora, è se queste misure anche alla luce delle vacanze estive e dei massicci spostamenti di persone possano pesare sul numero di contagi all’estero, e nel caso specifico anche in Italia.
LE CONSEGUENZE – "Certo – conferma Ricciardi - se gli spostamenti non sono garantiti dal Green pass è chiaro che il virus si diffonderà più facilmente. Bisogna controllare. Allo stesso modo è invece palese che la diffusione, dato che troverà una platea di vaccinati forte, avrà un impatto diverso rispetto all'anno scorso. Però noi abbiamo ancora milioni di italiani non vaccinati, anche tra gli over 60, che pure rientrano tra la popolazione a rischio".
Per quanto riguarda il numero dei contagi in Italia "qualche segnale di allarme lo stiamo vedendo, mentre nelle scorse settimane ci sono state diminuzioni fortissime delle infezioni, ora questa tendenza si è fermata - sottolinea - dovremo vedere cosa accade, ma se tanto mi dà tanto, succederà proprio come in altri paesi. Per cui sì, c'è la possibilità che anziché continuare questa diminuzione, ci sia una risalita".
(Unioneonline/v.l.)