La nuova 'verità' è contenuta nell'istanza che la mamma dei due ragazzini, Rosa Carlucci, ha depositato oggi in procura chiedendo la riapertura del caso sulla base di indagini che ha svolto con l'aiuto di un proprio consulente. "Quella sera, il 5 giugno del 2006 - spiega Carlucci ai cronisti - nella 'casa dalle cento stanze' Ciccio e Tore furono sottoposti dai loro amici ad una sorta di gioco, di prova di coraggio. Tutti a Gravina sapevano che i ragazzini andavano lì a fare certi giochi, dalle modalità anche oscene. Ora vogliamo sapere perché quei ragazzini, dei quali nell'istanza riveliamo i nomi, sono stati così omertosi, e perché i loro genitori li hanno coperti ed appoggiati".

Oggi i cinque ragazzini, che in passato, in diverse occasioni, sono stati quasi tutti ascoltati dalla polizia, hanno circa 25 anni. Rosa Carlucci dice a bassa voce di essere stanca di vederli girare impunemente, "con il loro modo di fare spavaldo". E fa anche capire che i cinque potrebbero aver sottoposto alla stessa prova di coraggio altri ragazzini. Uno di questi - secondo la donna - è Michele, l'adolescente che precipitò nel pozzo e per salvare il quale i vigili del fuoco, il 25 febbraio del 2008, scoprirono i cadaveri dei fratellini.

Francesco e Salvatore Pappalardi, avevano 13 e 11 anni. Scomparvero a Gravina in Puglia la sera del 5 giugno 2006 e furono trovati morti nella cisterna interrata della 'casa delle 100 stanze', un antico palazzo disabitato, venti mesi dopo. Le indagini sulla loro scomparsa, il 27 novembre 2007, portarono all'arresto di Filippo Pappalardi, il loro papà ed ex marito di Rosa Carlucci. L'uomo trascorse 130 giorni agli arresti con l'accusa infamante di aver ucciso e nascosto i corpi dei figli mentre tentava di dar loro una punizione esemplare. I ragazzini, si scoprì proprio il 25 febbraio 2008, erano invece morti di fame, di sete e di freddo cadendo accidentalmente, forse mentre giocavano, nella cisterna interrata della vecchia casa nobiliare lo stesso giorno della scomparsa.

Dopo il ritrovamento dei cadaveri, l'indagine, che già poggiava su sospetti più che su indizi, subì un colpo dopo l'altro, fino a quando si sgretolò facendo emergere che a carico dell'indagato - come ha detto la Cassazione annullando il provvedimento di arresto per omicidio - non c'erano né prove né un movente. Insomma, si trattò di un'indagine fallimentare.

Pappalardi, tornato libero il 4 aprile 2008, è stato vittima di un errore giudiziario: per questo ha chiesto un risarcimento danni di 516.000 euro. Oggi anche Rosa Carlucci, che in passato ha più volte accusato l'ex marito, è convinta che Filippo Pappalardi sia estraneo ai fatti: 'Sì - ammette - lui è vittima come me di quella tragedia".
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