Ci sono anche loschi affari in Gallura nella nuova richiesta di rinvio a giudizio della Procura di Perugia, guidata da Raffaele Cantone, per Luca Palamara.

Secondo i pm l'ex magistrato, accusato di corruzione, era stato coinvolto da un imprenditore, Federico Aureli, in un «affare vantaggioso», ossia diventare «socio occulto» della Kando beach con sede a Olbia.

La quota dell'ex consigliere del Csm sarebbe stata intestata a un commercialista e suo «amico di lunga data». La Kando beach - secondo la ricostruzione accusatoria - aveva quindi rilevato un bar-caffè nella spiaggia di Porto Istana. Dalla richiesta di rinvio a giudizio emerge che l'ex magistrato «senza avere corrisposto alcun importo» partecipava alla gestione percependo gli utili e si era quindi interessato «alle procedure amministrative relative all'attività del bar».

In cambio Palamara avrebbe messo a disposizione di Aureli, anche lui rinviato a giudizio per corruzione, «le sue funzioni e i suoi poteri»: avrebbe infatti «favorito il buon esito» di un procedimento penale al tribunale di Roma a carico di due suoi congiunti.

«Si procede separatamente», invece, nei confronti dell'imprenditore Leonardo Manfredi Ceglia che, secondo l'accusa, come legale rappresentante di una società, avrebbe offerto a Palamara soggiorni in strutture ricettive a Capri e nella Capitale, anche in questo caso, per intercedere in un procedimento penale nei confronti di Ceglia e di alcuni parenti, nonché in una causa di separazione.

(Unioneonline/D)

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